Le cartucce per stampanti mentono

Nella maggior parte dei casi vi è sufficiente inchiostro per centinaia di stampe.

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a cura di Dario D'Elia

Introduzione

Il vento dell'ecologia soffia teso sul settore IT. È una buona notizia per tutti, perché non vi è politica "verde" senza risparmio. E così dopo l'impegno delle più importanti aziende produttrici di pc per contenere i consumi energetici, ecco affacciarsi un altro fronte: quello dei consumabili per stampanti. Le tanto odiate cartucce - che si esauriscono sempre nel momento sbagliato - sono state oggetto di un approfondito studio realizzato dalla società di consulenza TÜV Rheinland, su commissione Epson.

L'obiettivo era quello di valutare l'efficienza dei sistemi stampanti Epson, Lexmark, Canon, HP, Kodak, e Brother basati su mono e multi cartucce. Insomma, le classiche ink-jet presenti in tutte le case e i piccoli uffici. Ebbene, lo studio ha confermato che gli alert di esaurimento cartucce sono decisamente mal-tarati. La maggior parte dei consumatori procede con la sostituzione delle cartucce di inchiostro, senza badare al fatto che si potrebbero effettuare ancora con un buon numero di copie. Insomma, si sprecano unità colore preziose.

Secondo i test le stampanti Epson sarebbero le più attente al problema, con un 80% di efficienza complessiva. Un dato interessante se si considera che la peggiore del gruppo, una Kodak Easyhare 5300, non è andata oltre il 64%. TÜV Rheinland, in pratica, si è preoccupata di misurare il peso delle cartucce prima e dopo l’uso, bloccando ogni operazione alla segnalazione del primo alert mandato dalla stampante. Ecco quindi il primo problema: centinaia di pagine prima che finisca l’inchiostro i sistemi segnalano la sostituzione delle cartucce.

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