Le Major hanno convinto gli ISP: pirateria spacciata

Negli Stati Uniti l'industria dell'intrattenimento ha siglato un accordo con gli Internet Provider che dovrebbe risolvere il problema della pirateria online. Non sarà debellata del tutto, ma la maggioranza degli utenti desisteranno.

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a cura di Dario D'Elia

Negli Stati Uniti a breve sarà impossibile scaricare musica o film pirata, grazie al recente accordo siglato tra l'industria di settore e gli Internet Provider. Con la creazione del Center for Copyright Information si chiude probabilmente un capitolo della storia del Web, e se ne apre un altro dalle tinte più fosche - se non altro per la sensazione di controllo.

La strategia è semplice: non si colpevolizza più l'utente ma si tenta di educarlo. La responsabilità a questo punto ricade completamente sui provider. In pratica d'ora in poi quando un abbonato si macchierà di qualche violazione di copyright, segnalata dai detentori dei diritti, l'ISP avvierà una procedura basata su alert. Dopo cinque richiami disattesi si passerà alle "maniere forti" (Mitigation Measure). Si parla di riduzione della velocità, re-direct su una pagina statica fino a quando non si contatta il proprio provider e altre possibilità, ma non l'annullamento del contratto o la disattivazione dei servizi telefonici, mail, etc.

C'è posta per te

Insomma, è stato previsto praticamente tutto, anche la possibilità che l'account possa essere stato compromesso da pirati informatici o utilizzato in maniera errata dai conviventi dell'intestatario del contratto. In ogni caso l'abbonato non viene messo alla gogna, ma gli si ricorda ripetutamente che si stanno commettendo degli abusi con la sua linea.

Esiste anche una procedura per contestare le "accuse": prima che si giunga alle Mitigation Measure si può chiedere una valutazione indipendente pagando 35 dollari, oppure rivolgersi alla giustizia ordinaria.

"Come gli Stati Uniti anche nel resto del mondo si stanno studiando nuove ed importanti azioni che permettano ai produttori di contenuti di proseguire nell'offerta digitale di servizi sempre più rispondenti alle esigenze del mercato, puntando ovviamente ad educare il consumatore ad un corretto utilizzo della rete e del materiale che vi transita", ha dichiarato il presidente della Fimi, Enzo Mazza.

"Anche l'Italia, attraverso il provvedimento AGCOM, sta percorrendo la strada della legalità e dello sviluppo dei contenuti online. Il mercato della musica digitale è in forte crescita ma non ancora in grado di sopperire alla crisi del settore tradizionale. Per questo diventa fondamentale creare un terreno fertile attraverso il quale nascano nuove opportunità in grado di entrare fortemente in concorrenza con la pirateria, vera spina nel fianco di tutta l'industria creativa mondiale".