Legge anti-pirateria a maggio: le poltrone AGCOM scottano

L'AGCOM tira dritto: entro maggio pubblicherà il nuovo regolamento anti-pirateria. Bisogna fare in fretta perché per quella data cambieranno i commissari. Rimangono invariate tutte le perplessità sul testo. Sarà chiave il parere dell'Unione Europea.

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a cura di Dario D'Elia

Il Garante delle Comunicazioni pubblicherà entro maggio il nuovo regolamento anti-pirateria, dopodiché saranno lasciate libere le poltrone per far spazio ai successori. Un tempismo perfetto, verrebbe da pensare. "In Italia c'è una situazione paradossale, le norme sul diritto d'autore sono ferme a quelle di 70 anni fa", ha dichiarato il segretario generale dell'AGCOM, Roberto Viola, durante un convengo romano. 

"Faremo una nuova audizione in Parlamento sul tema, la terza, tra un paio di settimane, poi ci sarà un passaggio con l'Unione Europea. Auspichiamo che dai parlamentari ci sia un chiarimento sul quadro delle norme primarie. Se ciò non dovesse avvenire, l'autorità sarà lasciata un po' sola a decidere come calibrare questo testo e lo farà sulla base dei commenti della Commissione Europea". 

AGCOM vuol fare in fretta

Qualcuno potrebbero chiamarlo un colpo di mano, perché le criticità di questo regolamento sono talmente tante che solo commissari dimissionari potrebbero proseguire i lavori senza preoccuparsi degli effetti. La prima nota dolente infatti riguarda la credibilità del collegio uscente: a maggio faranno i bagagli e in Parlamento c'è un Governo Tecnico che potrebbe avere un'opinione diversa sul da farsi. Ora, piacerebbe a tutti un'AGCOM indipendente, ma dato che non è così è evidente che la fretta è mossa da interessi esterni dal consistente peso specifico.

Non meno importanti tutte le perplessità generate dal testo della normativa. Viola parla di un "un giusto equilibrio tra le istanze del popolo della rete e quelle degli autori, entrambi meritevoli di attenzioni". Ma la verità è che tutte le associazioni per i diritti digitali e gli esperti del settore hanno già spiegato ampiamente che le "istanze del popolo della rete" non sono state ascoltate

Gli Internet Service Provider rischiano di doversi piegare alle richieste (via mail) dei detentori di copyright: dovranno rimuovere ogni contenuto (presunto) pirata senza coinvolgere nella querelle chi l'ha condiviso. È chiaro che il mancato coinvolgimento della magistratura non garantisce agli ISP e agli utenti il rispetto del diritto alla difesa.

In ogni caso la mossa AGCOM appare decisamente fuori tempo massimo. La Commissione UE entro la fine dell'anno varerà una nuova legge sul tema e quindi non avrebbe senso legiferare oggi per poi correggere domani. Perché non pazientare? Magari lo sapremo il 21 marzo quando il Presidente dell'Authority, Corrado Calabrò, riferirà in Parlamento sull'iter della nuova norma.