Mandi un tweet e i vigili di Roma multano il furbastro

A Roma sta spopolando l'uso di Twitter per segnalare ai vigili urbani le violazioni degli automobilisti, e non solo. Si parla già di una app per il futuro.

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a cura di Dario D'Elia

La denuncia delle infrazioni stradali via Twitter funziona alla grande, a Roma. Il comandante dei vigili Raffaele Clemente, da quando ha attivato il cinguettio diretto con i cittadini (@raffaeleclement), ha fatto comminare almeno 588 multe su segnalazione diretta. Dalla periferia, centro storico e strade ad alto scorrimento negli ultimi 2 mesi sono giunti 3686 tweet sono intervenuti in 964 casi e più della metà hanno generato multe.

E dire che qualcuno fin dalla prima ora aveva storto il naso. "Il sistema di twitter è fumo negli occhi, una misura utile ma largamente insufficiente", sosteneva il presidente del Codacons Carlo Rienzi. "Se i vigili urbani volessero, potrebbero elevare migliaia di multe ogni giorno, senza bisogno di segnalazioni ricevute dai cittadini: basta andare in strada".

Basta un Tweet

Ok, ma perché non dare una mano soprattutto in una città difficile come Roma? "Non permetteremo mai che un cittadino si sostituisca a un nostro agente, ma queste segnalazioni ci aiutano ad avere un occhio in più sulle strade della città", ha risposto alle critiche Raffaele Clemente, gettando acqua sul fuoco.

Adesso i tempi sono maturi per un'app specifica: il Comando dei vigili e il Comune stanno pensando di farla sviluppare per smartphone e tablet. Un insieme di funzioni integrate, magari sfruttando anche i dati A-GPS, potrebbero agevolare ulteriormente il lavoro della centrale operativa. Gli alert potrebbero arrivare direttamente sugli smartphone speciali del vigili.

Insomma, grande idea. Anche se arriviamo tardi. All'estero è prassi questo tipo di rapporto di comunicazione tra cittadinanza e autorità.

Concludo con una nota, che magari potrebbe interessare il Comune di Roma. Guardare che un'app di questo tipo esiste già e dispone anche di una tecnologia avanzata ed automatica per preservare la privacy delle persone. L'ha realizzata il nostro amico hacker Andrea Stroppa nel 2011. Si chiama Uribu