Mediaset sconfitta da Google sulla guerra dei filtri online

Il Tribunale di Roma ha rigettato il ricorso con cui Mediaset aveva tentato di costringere Google a filtrare la pubblicazione di contenuti che violano le norme sul copyright. Il giudice è stato chiaro: il titolare dei diritti d'autore non può pretendere la diffusione di contenuti non ancora presenti sulla rete.

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a cura di Dario D'Elia

Google ha sconfitto Mediaset nella battaglia sui filtri online che dovrebbero prevenire le violazioni di copyright. Ieri il Tribunale di Roma ha rigettato il ricorso con cui il gruppo di Cologno Monzese aveva tentato di costringere Google a bloccare per il futuro la pubblicazione delle clip relative alle partite di Calcio della Serie A. 

La questione è esplosa la scorsa estate quando RTI (sussidiaria di Mediaset) ha denunciato Google per la violazione di copyright attuata da un portale presente su Blogger che pubblicava in streaming i match dei canali del biscione. Non contenta della rimozione degli stessi ecco il tentativo di blitz per prevenire situazioni di questo genere.

Dai, non fare così!

Come spiega però l'avvocato IT Guido Scorza una qualsiasi attività di filtro non solo è onerosa ma confligge con le normative comunitarie vigenti. Il titolare dei diritti d'autore non può pretendere "la diffusione di contenuti non ancora presenti sulla rete" poiché il diritto di tutela "deve essere armonizzato ed attuato nel bilanciamento dei contrapposti interessi coinvolti". Insomma, la proprietà intellettuale non può porsi al di sopra della libera circolazione dei servizi e della libertà di informazione.

Per di più un "giudice italiano non può porre uno specifico obbligo di sorveglianza in violazione del chiaro dettato comunitario", come riporta la sentenza citata da Scorza, e "il fornitore del servizio non può essere assoggettato all'onere di procedere ad una verifica in tempo reale del materiale immesso dagli utenti".

Confalonieri annega i dispiaceri nel cibo

In ogni caso anche se domani questa operazione tecnica di controllo si dovesse dimostrare semplice ed economica "confliggerebbe con forme di libera manifestazione e comunicazione del pensiero". 

Scorza è lapidario nel suo commento finale, che per altro sentiamo di condividere in pieno. "[…] la sacrosanta esigenza di tutelare il diritto d'autore non può giustificare il sacrificio della libertà di informazione né giustificare la trasformazione di un imprenditore quale l'intermediario della comunicazione in uno sceriffo con funzioni censoree rispetto alla circolazione dei contenuti".

Ma come tutti ben sanno Mediaset ha una visione completamente diversa. Lo stesso presidente Fedele Confalonieri è convinto che su Internet regni una totale assenza di regole e controlli.