MegaUpload forse riaprirà perché l'FBI l'ha fatta grossa

MegaUpload e il fondatore Kim Dotcom scamperanno dalla morsa statunitense e probabilmente subiranno solo il processo civile neo-zelandese. Oggi si scopre che l'FBI ha tentato un escamotage per l'estradizione, ma non è andato a buon fine.

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a cura di Dario D'Elia

MegaUpload di questo passo potrebbe riaprire i batteri e il patron Kim Dotcom ritornare a dolce vita. A distanza di tre mesi dalla mega-operazione di polizia internazionale che ha portato alla carcerazione dei gestori e alla chiusura di Megaupload, Megavideo e Megaporn, tutto l'impianto accusatorio sembra sciogliersi come neve al Sole. Non tanto perché non vi siano prove contro la nota piattaforma di file hosting, ma perché gli inquirenti statunitensi e quelli neozelandesi hanno fatto un po' di confusione. "Non so proprio se riusciremo mai ad avere un processo", ha dichiarato il giudice della Virginia che si sta occupando del caso in terra statunitense, Liam O' Grady.

Kim DotCom

Andare con ordine su questa vicenda è davvero complicato, soprattutto perché bisogna guardare agli Stati Uniti per comprendere cosa stia succedendo. In pratica, quando il Dipartimento di Giustizia e l'FBI hanno fatto partire la macchina sapevano fin dall'inizio che l'estradizione dalla Nuova Zelanda di Kim Dotcom sarebbe stata possibile solo per un reato che avesse previsto una pena detentiva di almeno cinque anni. Il problema è che nella terra dei kiwi la pirateria nel civile ha una soglia massima di 4 anni, e così qualcuno a Washington ha "teorizzato" il reato penale di cospirazione a scopo riciclaggio di denaro sporco.

A oggi mancano ancora le carte dell'FBI, ma l'avvocato Ira Rothken ha spiegato che non potranno mai essere sottoposte perché il suo cliente "non si trova sotto la giurisdizione degli Stati Uniti". 

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Insomma, è probabile che Dotcom sarà processato in Nuova Zelanda solo per pirateria e non è detto neanche che in caso di condanna riceva il massimo, perché anche la polizia locale ha commesso qualche serio errore procedurale.

Quel che viene fuori probabilmente non è l'inettitudine statunitense o neo-zelandese - qualche incidente di percorso può succedere - bensì la brillante genialità di questo mago-pancione dell'informatica. Servizio basato su Hong Kong, piattaforma efficiente, server negli Stati Uniti... Aveva previsto tutto, creato fossati virtuali, fili spinati legali e ogni strategia di difesa.

L'intoccabile lascerà il segno. Ha fatto scuola.