Microsoft: altre grane dalla Commissione Europea

Nei confronti della società di Redmond sono state aperte altre due inchieste circa i suoi presunti comportamenti sleali sul mercato.

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a cura di Vincenzo Ciaglia

Non è un buon momento per i rapporti tra Microsoft e la Commissione Europea. Dopo la condanna dello scorso ottobre per concorrenza sleale e posizione dominante, con la conseguente multa di 750 milioni di dollari, ora è la volta di altre due indagini.

La Commissione Europea ha aperto un fascicolo contro Microsoft per comportamento sleale verso Opera Software. A suo tempo Jon von Tetzchner, amministratore delegato di Opera Software, dichiarò: "gli utenti devono avere una vera possibilità di scelta e avere un browser che supporti gli standard del web". La risposta di Microsoft non tardò comunque ad arrivare. L'accusa, al vaglio della Commissione, è quella che riguarda l'integrazione di Internet Explorer all'interno di ogni computer con Windows preinstallato. In questo modo gli utenti vengono praticamente costretti a utilizzare il software di Redmond senza possibilità di scelta.

La seconda accusa, invece, potrebbe risultare molto più pericolosa per il gigante del software. La Commissione vuole verificare se Microsoft ha occultato importanti informazioni ai suoi avversari che volevano sviluppare programmi per piattaforma Windows. In questo caso gli occhi sono puntati su Office, .NET Framework e l'interoperabilità del formato Office Open XML (OOXML).