Montare un router in casa? Sì, ma solo alle prese

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato la procedura di consultazione pubblica sulle nuove disposizioni per l’istallazione di dispositivi di rete. Per ora il regolamento consente solo l’inserimento del connettore nel relativo punto terminale di rete.

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a cura di Dario D'Elia

Adesso sappiamo con certezza che potremo ancora montare access point o router in autonomia in casa, ma a patto che ci si limiti al solo inserimento del connettore.  Lo scorso novembre era scoppiato un caso eclatante riguardante le nuove disposizioni sull'installazione di dispositivi di accesso alla Rete (Montare un router in casa? Facciamo chiarezza). 

Adesso il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato la procedura di consultazione pubblica (si chiuderà il 15 aprile, NdR) "per acquisire gli orientamenti, le osservazioni e i commenti dei soggetti interessati relativamente alla definizione del decreto attuativo della nuova normativa", come riporta APICI (Associazione piccole aziende e consulenti per l'informatica). In pratica è possibile che vengano apportate modifiche, ma secondo i professionisti del settore "ciò che emerge è che questa bozza è totalmente inadeguata e - soprattutto - non riflette assolutamente la realtà del settore". 

Fra i provvedimenti più controversi bisogna rilevare il fatto che bisogna essere installatori iscritti all'albo per intervenire sui dispositivi di rete come router, switch, etc. Ora, la sanzione da 15.000 a 150.000 euro non scatta in presenza di alcuni casi.

Arrivano i tecnici specializzati

Queste eccezioni, fra le altre cose, sono oggetto del contendere. "[…] gli utenti possono provvedere autonomamente all’esecuzione dei lavori di cui all’articolo 2, comma 2, quando l’impianto interno di comunicazione elettronica, indipendentemente dalla sua complessità e dalla larghezza di banda offerta dall’operatore di rete, ha una capacità non superiore a dieci punti di utilizzo finale e l’allacciamento dell’impianto stesso alla rete pubblica di comunicazione elettronica richiede il solo inserimento del connettore nel relativo punto terminale di rete", si legge nel provvedimento. "Il solo allacciamento diretto di un terminale ad un punto di utilizzo finale non richiede l’intervento di imprese di cui all’articolo 2, comma 2".

"I lavori di installazione, di allacciamento e di collaudo delle apparecchiature terminali di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), numero 1) del decreto legislativo 26 ottobre 2010, n. 198, finalizzati alla realizzazione di un impianto interno di comunicazione elettronica, nonché i lavori di manutenzione o di trasformazione, sono eseguiti dalle imprese titolari di autorizzazione generale per l'installazione e la fornitura di reti pubbliche di comunicazione elettronica per l’espletamento del servizio telefonico accessibile al pubblico conseguita ai sensi dell’articolo 25 del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259 o da imprese abilitate ai sensi del presente decreto. Sono fatte salve le disposizioni di cui al successivo articolo 10", esplicita il comma 2.

Insomma, per come è adesso il regolamento si è liberi solo di inserire connettori. "Guai a mettere al wi-fi una password!", ironizza l’esperto Stefano Quintarelli, che si è occupato fin dalla prima ora della questione.