Napster torna in Italia con lo streaming musicale

Napster è di nuovo attivo in Italia con un servizio di streaming musicale che ricorda quello di Spotify. Al momento è prevista una fruizione gratuita per i primi 30 giorni, dopodiché bisogna siglare l'abbonamento da 9,95 euro al mese.

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a cura di Dario D'Elia

Napster è nuovamente sbarcato in Italia con un servizio di streaming musicale, questa volta legale. Il papà del file sharing, nato nel giugno del 1999 dalla felice intuizione di Shawn Fanning e Sean Parker, torna in una nuova veste. Risolte tutte le sue pendenze legali e dopo il fallimento, nel 2011 quel che è rimasto è stato comprato da Rhapsody (Best Buy). Oggi si mostra come un servizio simile a Spotify e Deezer; non ha niente a che vedere con la vecchia piattaforma. Di fatto rimane praticamente solo il marchio.

Napster

La libreria musicale vanta 20 milioni di tracce. La riproduzione in streaming gratuito è possibile solo per 30 giorni, dopodiché bisogna siglare un abbonamento mensile da 9,95 euro. Come i concorrenti consente l'ascolto, la condivisione social, la creazione di playlist e mette a disposizione strumenti per scoprire novità.

Funziona su PC, tablet e smartphone (Android e Apple), i sistemi Hi-Fi Sonos e sui veicoli dotati di BMW App e MINI Connected (solo nel Regno Unito e Germania per ora). L'accesso alla libreria è illimitato; è prevista sia la modalità online che offline.

"È importante lanciare Napster in un mercato che ha già mostrato un 13% di crescita nel primo trimestre 2013: ciò significa che possiamo contribuire a questo così positivo trend attraverso un'offerta particolare e innovativa", ha spiegato Thorsten Schliesche, vice presidente Napster e General Manager Europe.

Napster infatti è disponibile non solo in Italia ma anche in altri 13 paesi europei: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Francia, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e Olanda.