Nikon ha registrato un brevetto che descrive un dorso digitale da applicare alle vecchie reflex analogiche per trasformarle in "nuove" fotocamere digitali. Il dorso andrebbe a sostituire integralmente quello presente nella reflex e conterrebbe un sensore d'immagine, le cui caratteristiche non sono descritte in dettaglio dal brevetto, più incentrato sui meccanismi per la regolazione della distanza tra il nuovo sensore e il vecchio piano della pellicola. La richiesta di brevetto è stata presentata oltre un anno fa ma il brevetto è stato rilasciato solo di recente.
L'idea di sostituire un dorso analogico con uno digitale non è affatto nuova ed è stata messa in pratica più volte nel mondo delle fotocamere medio formato, dove il digitale è arrivato inizialmente proprio sotto forma di dorsi da utilizzare al posto dei classici "magazzini" per le pellicole. Nel mondo delle reflex 35mm l'approccio è invece molto raro: è stato adottato proprio con un corpo Nikon F3 per arrivare alla Kodak DCS 100 (da ben 1,3 MP, siamo nel 1990-91) e da Leica con un dorso dedicato per le reflex R8 e R9 (per 10 Megapixel nel 2003 si pagavano circa 4.500 euro).
L'approccio descritto dal brevetto Nikon promette di essere meno impegnativo dal punto di vista economico ma non per questo davvero convincente, tanto che si ipotizza che il brevetto non sia stato sviluppato per arrivare a un prodotto finale ma, come spesso capita, per evitare che qualche altro produttore commercializzi a una soluzione del genere.
Il brevetto descrive un metodo per allineare il sensore - probabilmente APS-C e non full frame - al piano focale della fotocamera. Ogni reflex ha il suo, quindi si intuisce che ogni modello di reflex dovrebbe avere un suo dorso specifico e che la sostituzione non potrebbe essere effettuata se non da un centro specializzato.