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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Non si ferma la macchina da guerra costruita da SCO Group per sconfiggere, e infine convertire a Unix, tutti i fedeli di Linux.

In questi giorni SCO ha infatti annunciato che entro i prossimi 90 giorni intende avviare un altro round di denunce nei confronti di "alcuni fra i maggiori utenti di Linux" con l'obiettivo di "far comprendere alle aziende che usano Linux la natura del problema". Un problema legato, come noto, all'ipotesi che il celebre sistema operativo open source contenga porzioni di codice protette dai copyright di Unix.

Il boss di SCO, Darl McBride, ha ribadito che nelle versioni 2.4 e 2.6 del kernel di Linux si trova "un sostanzioso numero di righe di codice chiaramente copiate da Unix System V". Codice che, secondo McBride, costituisce una violazione del proprio copyright "che non può essere risolta attraverso una semplice rimozione delle stesse dai sorgenti di Linux". Nonostante questo, il capo di SCO sostiene che non è sua intenzione distruggere Linux o l'open source: "con i giusti accorgimenti di bilancio, l'open source sicuramente ha dei meriti"

McBride ha poi parlato dell'annunciata acquisizione di SuSE Linux da parte di Novell, acquisizione che, secondo il CEO di SCO, non s'ha da fare. Egli sostiene infatti che questa operazione violerebbe un accordo di non concorrenza stipulato fra Novell e la propria azienda all'epoca in cui SCO acquistò dalla prima il codice sorgente di Unix e i relativi copyright.

Anche in questo caso ci potrebbe scappare una bella causa. McBride ha infatti avvertito Novell che se proseguirà nella transazione verrà trascinata in tribunale.