Nuovo materiale permette di estrarre acqua pulita dalla nebbia

un peculiare strumento per trasformare la nebbia in acqua potabile, potrebbe rivelarsi ottimo per un futuro ecosostenibile

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a cura di Andrea Maiellano

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La crescente preoccupazione per la scarsità d'acqua ha spinto i ricercatori a esplorare soluzioni innovative per la raccolta, e la purificazione, dell'acqua da fonti insolite. Recentemente, un team di scienziati ha sviluppato un dispositivo rivoluzionario che sfrutta la nebbia atmosferica come fonte d'acqua potabile, aprendo nuove possibilità nella fornitura di risorse idriche pulite.

La raccolta dell'acqua attraverso la nebbia non è una novità, ma presenta sfide legate alla contaminazione dell'acqua raccolta dall'inquinamento atmosferico. In molti centri urbani, le riserve d'acqua provenienti dalla nebbia sono inutilizzabili per la cottura o il consumo a causa dei contaminanti presenti.

I ricercatori, anziché affidarsi a metodi di purificazione costosi e complessi, hanno adottato un approccio peculiare: un dispositivo che non solo raccoglie l'umidità atmosferica, ma la depura simultaneamente. Questa innovazione potrebbe rappresentare una soluzione promettente per garantire l'accesso a fonti d'acqua sicure, in ambienti inquinati.

La tecnologia si basa su una griglia metallica, fittamente intrecciata, rivestita con una combinazione di polimeri e biossido di titanio. Questa struttura consente alle gocce d'acqua di aderire rapidamente alla rete e scorrere lungo di essa, mentre il biossido di titanio agisce come catalizzatore chimico per scomporre le molecole inquinanti organiche presenti nell'acqua raccolta.

I ricercatori hanno condotto test accurati in laboratorio, generando artificialmente della nebbia all'interno di un ambiente controllato. I risultati hanno dimostrato che il dispositivo è stato in grado di raccogliere l'8 percento dell'umidità dell'aria circostante e ha neutralizzato circa il 94 percento dei composti organici inquinanti, tra cui gocce di diesel e bisfenolo A (BPA), una sostanza presente nelle plastiche di uso quotidiano.

Un aspetto notevole di questa tecnologia è la sua sostenibilità: il dispositivo non richiede manutenzione frequente né una fonte di alimentazione esterna. Soli 30 minuti di esposizione alla luce solare, sono sufficienti per mantenere il biossido di titanio attivo per 24 ore, una caratteristica cruciale per le regioni in cui la nebbia è abbondante ma la luce solare è scarsa.

Le possibili applicazioni di questa tecnologia sono ampie. I ricercatori immaginano l'installazione di questi dispositivi nelle torri di raffreddamento delle centrali elettriche, dove il vapore rilasciato nell'atmosfera potrebbe essere catturato e depurato per un riutilizzo efficiente. Questo approccio potrebbe contribuire significativamente a ridurre l'uso di acqua dolce per il raffreddamento delle centrali, preservando così una risorsa preziosa.

In conclusione, questa innovativa tecnologia rappresenta un passo in avanti nella ricerca di soluzioni per la carenza d'acqua. La capacità di raccogliere e purificare l'acqua dalla nebbia offre nuove prospettive per affrontare le sfide legate all'approvvigionamento idrico, sia a livello individuale che su scala industriale. La combinazione di raccolta d'acqua e purificazione potrebbe contribuire a rendere l'acqua potabile accessibile anche in ambienti urbani densamente popolati e maggiormente inquinati, aprendo la strada a un futuro più sostenibile.