Osservatorio ALMA al completo, lo Spazio non ha più segreti

L'Osservatorio ALMA sarà operativo da fine anno, consegnata l'ultima antenna europea.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il più grande progetto astronomico dell'umanità può finalmente iniziare a scrutare il cielo. Parliamo dell'Osservatorio ALMA, situato nel nord del Cile, nella Piana di Chajnantor nel Deserto di Atacama.

Era stato inaugurato nel marzo 2013, ma sarà pienamente operativo solo a fine anno, quando saranno attivate tutte le 66 antenne radio super precise per la banda millimetrica e submillimetrica, che funzioneranno all'unisono come un unico telescopio e occuperanno una distesa di 16 chilometri. Il deserto cileno è stata scelto per le condizioni atmosferiche molto secche, ideali per il funzionamento di attrezzature tecnologiche di questo tipo.

Ultima antenna consegnata

È infatti stata appena consegnata l'ultima antenna, una parabola da 12 metri di diametro prodotta dal consorzio europeo AEM (composto da Thales Alenia Space, European Industrial Engineering, e MT-Mechatronics), che completa una fornitura complessiva di 25 antenne.

Originariamente ALMA era nata dalla partnership tra lo European Southern Observatory e il National Radio Astronomy Observatory. Successivamente è stata ampliata la collaborazione per includere giapponesi, taiwanesi, spagnoli e organismi scientifici cileni. Al contributo europeo si aggiungono quindi quelli di America del Nord (25 antenne da 12 metri di diametro ciascuna) e Asia Orientale (16 antenne, quattro da 12 metri e dodici da 7 metri).

L'ESO (European Southern Observatory) spiega che il completamento dell'installazione di tutte le antenne di ALMA "permetterà agli astronomi di rispondere a domande fondamentali sulle nostre origini cosmiche".

66 antenne in 16 chilometri

Sia gli astronomi europei sia quelli di altre parti del Mondo potranno "usare il telescopio ALMA nella sua forma finale, con tutta la sensibilità e l'area di raccolta che offre" ha aggiunto Wolfgang Wild, il capo progetto europeo di ALMA.

Il telescopio consente infatti l'osservazione dell'Universo per mezzo di luce millimetrica e submillimetrica, cioè tra la luce infrarossa e le onde radio nello spettro elettromagnetico. La luce di queste lunghezze d'onda proviene da alcune delle più fredde zone e dei più distanti oggetti nel Cosmo, tra cui le nubi fredde di gas e polvere in cui nascono nuove stelle e le galassie remote al confine dell'Universo osservabile.

Antenna in consegna

Per avere un'indicazione di massima sul potenziale di ALMA, basti sapere che i telescopi fanno un compromesso fra risoluzione e dimensioni dello specchio o delle lunghezze d'onda - specchi più piccoli corrispondono a una risoluzione più bassa, quelli più grandi producono una risoluzione maggiore. Per esplorare i confini dell'Universo sarebbe necessario uno specchio singolo incredibilmente enorme. ALMA ovvia a questo problema con 66 specchi distribuiti su una superficie di 16 chilometri, che permetteranno agli scienziati di ingrandire oggetti remoti a risoluzioni finora non raggiungibili.

I segnali provenienti da ciascuna antenna verranno trasmessi ed elaborati da un supercomputer, e si otterrà così una risoluzione di 10 milli-arcosecondi, ossia dieci volte superiore a quella del telescopio spaziale Hubble.