PA e open source, Brunetta chiamato a rispondere

Il deputato della PdL Rocco Girlanda ha depositato un'interrogazione parlamentare per fare il punto sulle scelte software della Pubblica Amministrazione. L'open source si sta diffondendo all'estero e in molti comuni italiani come soluzione economicamente vantaggiosa.

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a cura di Dario D'Elia

Un'interrogazione parlamentare permetterà di scoprire se la Pubblica Amministrazione stia vagliando attentamente le potenzialità del software open source. Il deputato del Popolo delle Libertà Rocco Girlanda il 16 febbraio ha presentato un atto alla Camera dei Deputati che si propone di fare chiarezza sulla questione.

Ministro della PA Brunetta chiamato a rispondere

"[…] il Ministero della Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione ha sempre avuto tra i suoi obiettivi l'aumento dell'efficienza della pubblica amministrazione e dell'aumento della fruibilità da parte degli utenti; questo presupposto passa attraverso la funzionalità dei sistemi informatici e digitali
con i quali la pubblica amministrazione si trova ad operare", si legge nell'interrogazione.

"per raggiungere questi obiettivi è necessario valutare l'opportunità di adottare nella pubblica amministrazione software rispondenti ai principi di funzionalità, sicurezza, alleggerimento dei sistemi informatici, resistenza agli attacchi virali e cibernetici, riduzione della spesa per il costo delle licenze".

Girlanda cita gli esempi di "transizione" open source positivi di "Svizzera (9.000 computer nelle scuole dal settembre 2008 e tutti i server governativi entro il 2010), Danimarca (diversi comuni dal febbraio 2002), Germania e Francia (Ministero degli esteri e parlamento dal novembre 2008), dell'Inghilterra". Senza contare il Governo del Brasile, della Russia o lo stato del Massachussets.

"[…] diverse istituzioni del nostro Paese hanno discusso e approvato la possibilità di migrare ad altro tipo di software salvo poi sperimentare e confermare questa linea di indirizzo, tra cui i comuni di Firenze (gennaio 2001), Lodi (marzo 2002), Roma (febbraio 2004), la provincia di Bolzano (prima nelle scuole e poi nella pubblica amministrazione, con un risparmio solo sulle licenze di oltre 1 milione di euro), decine di comuni in tutta la penisola nonché diverse regioni o enti come l'Istat", continua il documento.

Insomma, il Ministro Brunetta sarà chiamato a rispondere delle scelte strategiche attuate nel campo informatico dalla PA.