Pelle plastica che si illumina al tocco: touchscreen ovunque

Ricercatori della UC Berkeley hanno realizzato una e-skin sensibile al tocco e che s'illumina in caso di pressione. Secondo gli studiosi questa soluzione flessibile spiana la strada all'avvento dei touchscreen in ogni dove.

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a cura di Manolo De Agostini

Un team di ricercatori della UC Berkeley ha creato la prima rete di sensori sensibile al tocco disposta su plastica flessibile. Questa nuova pelle elettronica risponde al tocco illuminandosi in modo istantaneo e più è intensa la pressione, maggiore è la luminosità della luce emessa.

"Non stiamo solo facendo dei dispositivi, ma stiamo realizzando sistemi", ha affermato Ali Javey, responsabile del team di ricercatori. "Con la pelle elettronica interattiva abbiamo dimostrato un elegante sistema su plastica che può essere avvolto su oggetti differenti per offrire una nuova forma d'interfacciamento tra uomo e macchina".

Lo studio è stato pubblicato su Nature Materials e si basa sul precedente lavoro di Javey sui transistor a nanofili semiconduttori impilati su fogli di gomma sottili. I ricercatori credono che oltre a conferire a dei robot una maggiore sensibilità al tocco, questa "e-skin" potrebbe anche essere usata per creare cose come sfondi che agiscono da display touch e cruscotti sensibili che consentono ai guidatori di regolare i comandi elettronici con una mano.

"Immagino anche una fasciatura applicata a un braccio che monitora la salute controllando continuamente la pressione sanguigna e le pulsazioni", ha affermato il co-autore dello studio Chuan Wang. I campioni sperimentali di questa pelle elettronica misurano 16 x 16 pixel. In ogni pixel c'è un transistor, un LED organico (OLED) e un sensore di pressione. "L'integrazione di sensori in una rete non è una novità, ma la conversione dei dati ottenuti in qualcosa d'interattivo è una svolta", ha aggiunto Wang. "A differenza dei touchscreen rigidi su iPhone, monitor dei computer e bancomat, l'e-skin è flessibile e può essere facilmente applicata su ogni superficie".

Per creare l'e-skin gli ingegneri hanno posto un sottile strato di polimero sopra un wafer in silicio. Una volta che la plastica si è indurita hanno potuto far passare il materiale attraverso strumenti di fabbricazione già in uso nell'industria dei semiconduttori (rendendo la tecnologia a buon mercato), così da impilare i componenti elettronici. Dopo aver accatastato la parte elettronica, hanno semplicemente staccato la plastica dalla base di silicio lasciando una pellicola indipendente dalla rete di sensori integrata su di essa.

Javey e i suoi colleghi stanno ora lavorando sull'ingegnerizzazione dei sensori in modo che possano rispondere anche alla luce e alla temperatura, oltre alla pressione. Insomma, qualcosa di simile a quanto realizzato dai ricercatori del Technion-Israel Institute of Technology.