Pillola digitale, il "Grande Fratello" della Medicina?

La Food And Drug Administration, l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha approvato una pillola "digitale", un primo importante passo per combattere l'errata assunzione dei medicinali, che ogni anno causa una spesa di 100 miliardi di dollari.

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a cura di Alessandro Crea

Quando siete malati ed assumete le medicine che vi sono state prescritte, siete sicuri di seguire esattamente le indicazioni del medico? Negli Stati Uniti a qualcuno è venuto qualche dubbio visto che l'errata assunzione dei medicinali è fonte di un incremento della spesa sanitaria nazionale di circa 100 miliardi di dollari E così, per la prima volta, la Food And Drug Administration, l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha dato il via libera a una pillola "digitale".

Si tratta cioè di un comune medicinale sotto forma di pillola appunto, che però al suo interno contiene anche un sensore in grado di rilevare diversi parametri che sostanzialmente diranno ai medici se e quando prendiamo le nostre medicine.

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‎"Quando i pazienti non aderiscono allo stile di vita o non assumono correttamente i farmaci che vengono loro prescritti, ci sono conseguenze negative importanti, per la salute del paziente e per i costi sanitari," ha detto il dottor William Shrank, ufficiale medico a capo della divisione sanitaria presso Il Medical Center dell'Università di Pittsburgh.‎

‎Ameet Sarpatwari, docente di medicina alla Harvard Medical School, ha affermato che la pillola digitale "ha il potenziale per migliorare la salute pubblica" soprattutto per i pazienti che vogliono prendere il loro farmaco ma se ne dimenticano.‎ Tuttavia, ha aggiunto, "se usata impropriamente, essa potrebbe favorire diffidenza anziché fiducia".

Se quello che è stato già battezzato il "Grande Fratello" della Medicina vi dovesse sembrare una soluzione troppo invasiva per la privacy del paziente pensate che recuperare ogni anno i costi in eccesso dovuti al cattivo comportamento dei pazienti, consentirebbe di avere risorse aggiuntive per estendere il diritto alla salute a un maggior numero di cittadini o per fornire servizi di qualità migliore. Insomma come sempre si tratta di scegliere tra il bene del singolo e quello della comunità. Voi quale preferite? ‎