Pirateria, quattro in cella e multe astronomiche

La Guardia di Finanza di Melegnano (Milano) ha arrestato quattro "grandi uploader" che avevano condiviso su Internet circa 120 mila opere dell'ingegno.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

Un'operazione antipirateria condotta dalla Guardia di Finanza di Melegnano (Milano) ha portato all'arresto di quattro uomini, condannati di aver condiviso circa 120 mila opere di diverso genere. Per loro, una sanzione esemplare.

"A seguito di idonei decreti di perquisizione emessi dal Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Lodi, Dott.ssa Alessandra Simion, ai quattro cittadini italiani di etàcompresa tra i 30 ed i 45 anni, che avevano messo in condivisione fino ad 1,05 terabytedi opere tutelate dal Diritto d'Autore, sono stati altresì sequestrati 6 computer (Desktop eNotebook), 7 Hard Disk esterni, 2 schede di memoria, 2.377 tra CD-ROM e DVD. Neipersonal computer e nel materiale hardware sequestrati sono state complessivamenterinvenute 121.566 opere detenute e messe illecitamente in condivisione, per la maggior partefile musicali in formato MP3 (tra le quali discografie complete di noti artisti quali Vasco Rossi,Madonna, U2, Zucchero, Elisa ecc.), numerosi film di recentissima programmazione oltre chesoftware di largo consumo (quali Windows Vista, Office, Norton Antivirus ecc.) e videogames.

Ai soggetti responsabili sono state comminate, inoltre, sanzioni amministrative che vanno daun minimo di 12.521.298,00 Euro, ad un massimo di 125.456.112,00 Euro, così comeprevisto dall'art. 174-bis della già citata Legge 633/41".

La Federazione dell'Industria Musicale Italiana plaude alla brillante operazione dalla dalla Guardia di Finanza di Melegnano.

"Le istituzioni e le forze di polizia hanno ormai preso atto che la pirateria digitale non è un problema di quattro ragazzetti che scaricano a sbafo ma una seria minaccia per l'industria della creatività - ha sottolineato Enzo Mazza, Presidente della Fimi. Colpire i grandi spacciatori di musica illegale, costituisce un segnale di fermezza contro una crescente attività organizzata che causa notevoli danni ai nuovi business model della musica in rete".

Solo nel 2006, in Italia, la musica illegalmente diffusa via internet ha causato danni all'industria per 70 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti i diritti non percepiti dagli autori e l'evasione fiscale connessa al traffico illecito. La pirateria musicale nel nostro Paese ricopre circa il 26% del mercato e ha visto crescere sensibilmente anche lo scambio illecito attraverso reti P2P, che si somma alla pirateria tradizionale e che pone l'Italia tra ai Paesi con i livelli più preoccupanti di contraffazione.