Più diritti per gli acquisti online: 14 giorni per ripensarci

Un decreto legislativo approvato ieri consentirà da giugno un rafforzamento dei diritti dei consumatori che acquistano online o genericamente a distanza. Si parla di 14 giorni per il ripensamento

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Chi acquista online godrà di maggiori diritti dal prossimo giugno. Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo che interviene positivamente sulle garanzie per i consumatori che acquistano a distanza. Il primo dettaglio è il diritto di recesso (ripensamento) per servizi o beni passerà dagli attuali 10 giorni a 14 giorni.

In caso di omessa comunicazione del diritto di recesso invece degli attuali 60 giorni dalla conclusione del contratto e 90 giorni dalla consegna di un bene si avranno ben 12 mesi per far valere il proprio diritto. Un'altra nota positiva riguarda il divieto per i venditori di applicare addizionali ai pagamenti con carta di credito (o debito), nonché attivare numeri a pagamento per i consumatori.

Diritto di recesso

"A partire dal 14 giugno 2014 sono previste maggiori informazioni precontrattuali per i consumatori in particolare nei contratti a distanza e negoziati al di fuori dei locali commerciali", puntualizza la nota di Palazzo Chigi. "Il provvedimento intende consentire a ciascun consumatore di operare una scelta consapevole quando procede ad un acquisto e ai professionisti di poter operare in maniera più trasparente e funzionale sia nel mercato interno che in quello transfrontaliero".

Da rilevare infatti che l'obiettivo è quello di migliorare il funzionamento del mercato interno, e consentire alle imprese di usare le "stesse condizioni contrattuali standard e gli stessi materiali informativi".

"Sarà l'Autorità garante della concorrenza e del mercato a vigilare sull'applicazione delle norme in questione e a sanzionare le eventuali pratiche commerciali scorrette".

Particolarmente interessante anche la decisione di la previsione di maggiori obblighi per le imprese "di informazione precontrattuale da fornire ai consumatori nelle vendite dirette". In pratica nei contratti negoziati fisicamente fuori dai locali commerciali e nelle vendite a distanza il ripensamento, e il conseguente recesso, potrà avvenire sempre anche con bene parzialmente deteriorato. Il consumatore "sarà responsabile solo della diminuzione del valore del bene custodito".