Processo ai pirati: un anno in cella e mega-multa

I fondatori di The Pirate Bay condannati a un anno di carcere e a pagare una multa molto elevata, perché complici dell'infrazione del copyright perpetrata dagli utenti.

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a cura di Manolo De Agostini

Il processo a The Pirate Bay, un nuovo storico capitolo nella giovane vita del web, è giunto alle sentenze.

Il tribunale di Stoccolma ha condannato i quattro responsabili del noto sito - Peter Sunde, Gottfrid Svartholm Warg, Fredrik Neij e Carl Lundstrom - a un anno di carcere per "complicità nella violazione dei diritti d'autore" e al pagamento di una multa di 2,72 milioni di euro. La multa è ampiamente inferiore alla richiesta di 10,6 milioni da parte dell'industria digitale.

I quattro gestori di The Pirate Bay, lo ricordiamo, si difendevano dalle accuse dichiarando che i loro server non ospitavano materiale protetto da copyright. Tuttavia, l'accusa puntava il dito sull'attività di gestione del sito, noto per essere la porta d'accesso a qualsivoglia tipo di materiale digitale, a costo zero.

Tra la schiera di coloro che vedono la sentenza come un primo segno di cedimento del sistema del P2P illegale, c'è chi pensa che il fenomeno sia ben lungi dall'essere bloccato. "Ti liberi di uno, ma ne spuntano altri più grandi. Dopo Napster sono nati altri siti... il file sharing illegale cresce di continuo ed è sempre più complicato mettervi un freno", ha affermato Mark Mulligan, analista di Forrester.

Intanto, quasi come a farsi beffa di questa sentenza, un server di The Pirate Bay finirà al Museo della Tecnica di Stoccolma, come "oggetto della società contemporanea", ha affermato Nils Olander, direttore del museo.