Proposta UE per vietare la pornografia online

L'Eurodeputata Kartika Tamara Liotard ha sottoposto al Parlamento Europeo un documento che contiene un riferimento al possibile divieto di tutte le forme di pornografia nei mezzi d'informazione. Martedì vi sarà il voto, dopodiché in caso positivo la Commissione UE sarà chiamata per formulare una legge ad hoc.

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a cura di Dario D'Elia

Martedì il Parlamento Europeo voterà una proposta di risoluzione che potrebbe portare al bando di tutta la pornografia online. La notizia sta rimbalzando su tutte le testate online europee, perché la dirompenza dell'iniziativa è senza precedenti.

L'Eurodeputata socialista Kartika Tamara Liotard ha firmato una relazione sull'eliminazione degli stereotipi di genere nell'Unione Europea, che contiene l'inaspettata indicazione di divieto. Il documento verrà sottoposto al vaglio del Parlamento e in caso di voto positivo tornerà in Commissione per la redazione di una legge che ne sintetizzi i contenuti. Dopodiché si esprimerà il Parlamento.

Tengo famiglia

Insomma, siamo ancora in una fase esplorativa e il voto di martedì non sarà definitivo sulla questione. Però resta il fatto che alcuni passaggi della relazione sembrerebbero essere in contrasto con le libertà civili.

"[...] invita l'UE e gli Stati membri ad intraprendere azioni concrete relativamente alla risoluzione del 16 settembre 1997 sulla discriminazione della donna nella pubblicità che chiedeva il divieto di tutte le forme di pornografia nei mezzi di informazione e della pubblicità del turismo sessuale", si legge all'articolo 17 del documento. Il problema è che nella vecchia risoluzione si parlava di prevenire "qualsiasi forma di pornografia nei media e nella pubblicità" oltre che al divieto di pubblicità per i prodotti pornografici e il turismo sessuale.

Christian Engström, Europedutato del Partito Pirata, inoltre ha fatto notare sul suo blog che il riferimento a ogni mezzo di informazione includerebbe senza dubbio anche il Web, mail e social media.

"[...] sottolinea che una politica di eliminazione degli stereotipi nei mezzi di informazione richiede necessariamente un'azione in ambito digitale; ritiene, a tal fine, che sia necessario avviare azioni coordinate a livello UE nell'ottica di sviluppare una vera cultura della parità su Internet; invita la Commissione a elaborare, in partenariato con le parti interessate, una Carta che tutti gli operatori del Web sarebbero invitati a rispettare", prosegue l'articolo 14.

Censura?

In questo caso invece si fa riferimento alla possibilità che venga adottato un sistema di regolamentazione (per i contenuti) che tutti i provider e gli operatori del settore dovrebbero rispettare.

In sintesi quella che è partita come una condivisibile iniziativa per far rispettare i diritti della donna e l'uguaglianza di genere rischia di scivolare su qualche dettaglio probabilmente curato superficialmente. La speranza è che pochi passaggi, facilmente correggibili, non azzerino l'intero impianto della proposta di risoluzione.

A questo punto non è chiaro se sia meglio far saltare il banco martedì oppure approvare e poi correggere in sede di Commissione Europea i punti claudicanti.