Radio DAB anche in Italia per dimenticare l'analogico

Al via la rivoluzione Digital Audio Broadcasting per la radio italiana. Dopo i primi esperimenti ecco Radio DeeJay, Radio Capital, M2o, R101, Rds, Radio 24, Radio Radicale e Radio Maria consorziate per la copertura nazionale del servizio.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Le trasmissioni radiofoniche DAB, ovvero in formato digitale, sbarcano finalmente in modalità più diffusa anche in Italia. Se ne parla da anni ma mentre all'estero sono entrate nel quotidiano dei comuni ascoltatori, da noi è argomento solo per audiofili e appassionati.

"Finalmente il digitale radiofonico dopo l’Europa arriva definitivamente in Italia grazie all’impegno di un gruppo di importanti editori radiofonici privati nazionali", ha commentato Fabrizio Guidi, presidente del Club Dab Italia. Il suo consorzio infatti include i network italiani nazionali più ascoltati come Radio DeeJay, Radio Capital, M2o, R101, Rds, Radio 24, Radio Radicale e Radio Maria. La novità è che hanno ricevuto il nulla osta per l’avvio della realizzazione della prima rete nazionale DAB. Una soluzione ideale per superare l'attuale copertura a macchia di leopardo che abbiamo sull'intero territorio nazionale.

Radio DAB firmata Tivoli

Ovviamente non si potrà prescindere da ricevitori compatibili, quindi bisognerà acquistare radio, autoradio e quant'altro basato su standard Digital Audio Broadcasting. I prezzi attualmente sono più cari dell'analogico ma il motivo è strettamente legato alla domanda. Nel Regno Unito dove il DAB è più diffuso le radio da casa entry-level partono da 30/40 euro, mentre le autoradio da 60/70 euro.

I pregi sono noti a tutti: qualità audio altissima e ricezione del segnale senza interferenze a prescindere dal movimento. Non meno importante la possibilità di ricevere testi e immagini rendendo più completa l'esperienza radiofonica.

"Il fatto che questo futuro digitale cominci solo ora la dice lunga su quanto la radio venga considerata il parente povero del mondo della comunicazione", ha ricordato Linus di Radio DeeJay. "Questa rivoluzione è stata affrontata dai legislatori con un po' di pigrizia. Per fare un paragone, è come se la TV fosse ancora rimasta ai tempi della videocassetta".

Si partirà dal Trentino e poi la rivoluzione investirà il resto d'Italia. Si spera in tempi brevi.