RAI: rinunciamo al canone su PC, tablet e smartphone

Il Ministero per lo Sviluppo Economico ha convinto RAI a interpretare più saggiamente la Legge. Il canone non potrà mai più essere richiesto per PC, tablet e smartphone

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a cura di Dario D'Elia

Il Governo ha convinto la RAI a rinunciare al canone su PC, tablet e smartphone. In queste ore si è concluso un duro confronto tra i rappresentati della TV pubblica e il ministero dello Sviluppo Economico, stando a quanto riporta Alessandro Longo su La Repubblica. L'interpretazione sulla norma del 1938 è stata ricondotta al buon senso. 

I collaboratori del Ministro Corrado Passera, che si sono occupati della vicenda, hanno fatto notare che sarebbe stato discutibile imporre un balzello sulle dotazioni tecnologiche. Una forte penalizzazione insomma per lo sviluppo digitale del paese.

Corrado Passera

"Un'assurda forzatura giuridica, ma soprattutto un'iniziativa fuori dal tempo e in totale contrasto con gli obiettivi dell'agenda digitale e gli sforzi che si stanno mettendo in atto per rilanciare la crescita del Paese'', aveva sottolineato all'ora di pranzo il presidente di Confindustria Digitale, Stefano Parisi.

"Innanzitutto va chiarito che i PC non sono stati concepiti per la ricezione di trasmissioni radiotelevisive, ma per innovare l'organizzazione del lavoro e la comunicazione. Il fatto che possano ricevere segnali televisivi lo si deve al processo evolutivo del mondo digitale, di cui lo stesso settore radio-TV ha fortemente beneficiato per il suo sviluppo. Quindi l'estensione del canone Rai agli apparati dell'ICT, la pretesa di associarlo alla titolarità di un abbonamento a banda larga, il richiamarsi a una legge del '38 per tassare tecnologie del duemila, sono frutto di un'interpretazione del tutto arbitraria non supportata da alcun riferimento legislativo''.

Aggiornamento. Si legge nel comunicato RAI: "La lettera inviata dalla Direzione Abbonamenti Rai si riferisce esclusivamente al canone speciale dovuto da imprese, società ed enti nel caso in cui i computer siano utilizzati come televisori (digital signage) fermo restando che il canone speciale non va corrisposto nel caso in cui tali imprese, società ed enti abbiamo già provveduto al pagamento per il possesso di uno o più televisori. Ciò quindi limita il campo di applicazione del tributo ad una utilizzazione molto specifica del computer rispetto a quanto previsto in altri Paesi europei per i loro broadcaster (BBC…) che nella richiesta del canone hanno inserito tra gli apparecchi atti o adattabili alla ricezione radiotelevisiva, oltre alla televisione, il possesso dei computer collegati alla Rete, i tablet e gli smartphone".

"Si ribadisce pertanto che in Italia il canone ordinario deve essere pagato solo per il possesso di un televisore".