Regolamento anti-pirateria: ecco le prime indicazioni

Il presidente AGCOM ha anticipato la linea del nuovo regolamento anti-pirateria.

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a cura di Dario D'Elia

Il presidente dell'AGCOM Angelo Cardani ha svelato in anteprima alla IX Commissione della Camera, che si occupa di telecomunicazioni, i capisaldi del prossimo regolamento anti-pirateria. L'oggetto misterioso che tutti attendono punterà su educazione alla legalità, promozione dei servizi legali ed enforcement. Tre concetti già anticipati nella Relazione annuale 2013.

Per quanto riguarda l'educazione si pensa al coinvolgimento di scuole e istituzioni di vario genere, per ottenere un cambio paradigmatico del senso di legalità riguardante la Rete. Sempre che ci si ricordi che i primi analfabeti digitali spesso sono coloro che insegnano.

In ogni caso l'idea del buon pirata che ruba ai colossi per regalare al popolo è tendenzialmente una leggenda. Oggi dietro a queste attività si nascondono per lo più organizzazioni che operano a scopo di lucro.

Cardani

Non si può dimenticare però la parziale chiusura del mercato, che spesso limita la distribuzione delle novità. Secondo Cardani il gioco sulla tempistica attuato dagli operatori del mercato cinematografico dovrebbe essere limitato.

Il fronte più caldo ovviamente è rappresentato dalla lotta alla pirateria, che vedrà il coinvolgimento anche degli operatori industriali del settore. Il presidente Cardanti sostiene che l'AGCOM abbia il diritto di predisporre il regolamento anche senza il coinvolgimento del Parlamento. Pare che abbia ricevuto conferma da una decina di costituzionalisti riconosciuti, ma sostiene di non avere timore di un eventuale pronunciamento del Tribunale Amministrativo o della Corte Costituzionale. Anzi, sarebbe benvenuto per dirimere definitivamente la questione.

L'unico dettaglio incontrovertibile è che l'Italia ha bisogno di una nuova norma sul diritto d'autore: lo chiede l'industria, ma in fondo anche i consumatori.

L'anti-pirateria italiana riscalda i motori

Cardani pare avere in mente un Regolamento che in altri tempi qualcuno avrebbe definito "progettuale". Ovvero un documento in continuo sviluppo che punta ad affrontare i problemi esistenti con soluzioni sempre più evolute, relazionate a come evolve il mondo digitale. È evidente che per una legge parlamentare, almeno sempre secondo Cardani, i tempi sarebbero troppo lunghi. Nessun Parlamento al mondo potrebbe star dietro all'innovazione proveniente dal Web.

Infine non si può dimenticare il capitolo prezzi. Cardani ha ammesso di non essere scafato con i PC, ma ha riconosciuto che chiunque di fronte a un'offerta smisurata gratuita difficilmente potrebbe resistere. L'importante dovrebbe essere rendere meno attraente l'illegalità e contemporaneamente più apprezzabile l'offerta legale.

L'obiettivo non è colpevolizzare, oppure adottare una legge come l'HADOPI, e ancor di meno spedire la polizia nelle case degli italiani. Cardani pensa che bisognerebbe essere duri con i veri criminali, ma chiudere anche un occhio di fronte alle leggerezze.

Non resta che attendere la prima bozza del regolamento che sarà divulgata durante l'estate. Dopodichè il dibattito sarà aperto a tutti, e verranno coinvolti cittadini, associazioni e istituzioni.