RetroShare per il P2P protetto e anonimo: la svolta pirata

Lo scambio di file pirata spopola con RetroShare, un client P2P che protegge e rende anonimo ogni trasferimento dati. La reazione alla chiusura di MegaUpload è una sorta di corsa alle Darknet fai-da-te.

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a cura di Dario D'Elia

RetroShare permette un file-sharing P2P protetto e anonimo. Il segreto del recente successo di questo client si deve proprio all'ondata di chiusure che sta investendo il mondo del file hosting - lo scandalo MegaUpload di fatto ha provocato uno tsunami.

La rete RetroShare, nello specifico, permette alle persone di creare dei circuiti di scambio protetti e codificati. Insomma gli utenti possono aggiungere nuovi amici scambiandosi certificati PGP (Pretty Good Privacy). Secondo il crittografo Bruce Schneier rappresenta la tecnologia più vicina a quella di livello militare.

Oltre a questo tutte le comunicazioni sono codificate con standard OpenSSL e i file scaricati da uno sconosciuto passano sempre attraverso il sistema di un amico. Insomma, si crea una vera e propria Darknet virtualmente invisibile all'esterno.

RetroShare

"L'interesse nei confronti di RetroShare è balzato alle stelle negli ultimi due messi", ha confermato il fondatore del progetto DrBob a TorrentFreak. "A gennaio i nostri download sono triplicati quando SOPA ha raggiunto il suo picco massimo. Si sono più che raddoppiati di nuovo a febbraio, quando i cyberlocker sono stati spenti o hanno bloccato la condivisione. Al momento abbiamo 10 volte i download registrati nel dicembre 2011".

La sensazione è che gli utenti cerchino maggiore sicurezza, privacy e libertà di condivisione. Uno spazio inaccessibile agli occhi delle istituzioni, delle aziende e degli inserzionisti. "RetroShare è libero dalla censura: come Facebook che banna le foto oscene dei seni che allattano. Un network che ti permette si usare qualsiasi pseudonimo, senza insistere nel sapere il tuo vero nome. Un network dove non ti confronterai con il rischio della galera o il divieto di entrare in un paese per un tweet innocente", ha ricordato DrBob.

Il successo di RetroShare - Clicca per ingrandire

Eccoci di fronte a uno spazio super-protetto che ovviamente non può che essere visto con sospetto dagli inquirenti e dal mondo legale. Non è un reato desiderare una maggiore privacy online o adottare strumenti informatici per proteggere le proprie comunicazioni, ma a nostro parere sapere che questi strumenti possano essere utilizzati da criminali non può che provocare disagio. Magari vi trovate in una Darknet dove si scambiano fumetti, e poi si scopre che qualcuno ne approfitta per condividere ben altro. 

Non è un discorso semplice e neanche banale. L'unico consiglio di buon senso che sentiamo di dare a tutti è di tenersi lontani da ciò che non si conosce. Non scherzate con la dimensione underground del Web. Per quanto affascinante è pur sempre molto pericolosa.