Robot-sperma comandato in remoto con il magnetismo

Un gruppo di ricercatori dell'Institute for Integrative Nanosciences di Dresda ha realizzato un robot-sperma che può essere controllato a distanza. Il potenziale della ricerca è enorme perché domani potrebbe consentire di lo spostamento di molecole di medicinali e non solo.

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a cura di Dario D'Elia

Il robot-sperma è l'ultima diavoleria frutto dello sviluppo della tecnologia a nanotubi. È un esempio di biobot, ovvero una combinazione di cellule viventi e nanoparticelle. Nello specifico, un gruppo di ricercatori dell'Institute for Integrative Nanosciences di Dresda, ha usato cellule di sperma di toro e microtubi lunghi 50 micron, formati da nanoparticelle di acciaio e titanio dal diametro compreso tra 5 e 8 micron.

L'obiettivo della ricerca è quello di rendere lo sperma indirizzabile, migliorare quindi gli indici di fertilità, e in prospettiva controllare anche gli spostamenti di molecole di medicinali o altro. Il cosiddetto controllo del robot-sperma oggi in laboratorio è limitato e si deve per lo più all'uso di campi magnetici e agenti chimici. Per altro non si riesce a indirizzare singole cellulare ma gruppi.

Secondo il responsabile del progetto Oliver Schmidt, questo tipo di opzione è interessante sia perché non vi sono rischi per la salute dell'uomo, sia perché non è richiesto l'uso risorse energetiche esterne. "Questo tipo di approccio ibrido può portare allo sviluppo di efficienti micro-sistemi robot", ha sottolineato Eric Diller della University of Toronto, Canada. "Poiché è difficile ottenere micro-robot veloci come cellule biologiche".