Schermo con lettore d'impronte digitali, Apple in prima linea

In Germania hanno creato il primo touchscreen capace di leggere le impronte digitali.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Christian Holz e Patrick Baudisch (Hasso Plattner Institute, Potsdam, Germania) ha creato Fiberio, il primo touchscreen capace di leggere le impronte digitali. Si tratta di un dispositivo del tutto nuovo, che apre la strada allo sviluppo di nuove interfacce e modalità d'interazione con smartphone, tablet e computer.

"I display non possono leggere le impronte digitali, e i sensori d'impronte non possono mostrare immagini. Ciò che abbiamo inventato fa entrambe le cose. Nessuno lo aveva fatto prima", ha spiegato Holz. Per riuscirci gli scienziati hanno creato uno schermo capace di percepire la luce, oltre che di emetterla.

Lo schermo che hanno creato è costituito da milioni di fibre ottiche, ognuna lunga circa 3 millimetri, allineate per formare un'unica struttura. Al di sotto c'è un sistema di proiezione che crea le immagini da visualizzare, e accanto ad esso un emettitore a infrarossi. Questi ultimi rimbalzano sul dito della persona, verso una videocamera a infrarossi che "legge" l'impronta digitale.

Insomma, un sistema piuttosto complesso; il prossimo passo è infatti rimuovere il sistema di proiezione, semplificando così tutti il progetto. Quanto alla funzionalità, nei primi test ha rivelato prestazioni incoraggianti, e una precisione che "arriva agli standard FBI", come spiega lo stesso Holz.  

La lettura d'impronte digitali è solo una delle possibilità che esistono, quanto ad accesso biometrico. Basta pensare, per esempio, agli smartphone Samsung che riconoscono il volto del proprietario. L'uso del tocco è tuttavia più discreto, e si potrebbe usare tanto per attivare il dispositivo quanto per applicazioni specifiche - banche, i gestori di password, etc.

I ricercatori credono che questo tipo di schermo potrebbe trovare posto nei locali pubblici: i clienti lo userebbero per accedere ai computer disponibili in un bar, per esempio, e ritrovare i propri dati e impostazioni. Sarebbe possibile solo archiviando le impronte digitali delle persone, e questo naturalmente solleva qualche dubbio riguardo la privacy.

Curiosamente, infine, Apple ha appena registrato un brevetto per una tecnologia del tutto simile a quella proposta dai ricercatori tedeschi. Il documento non ci dice tuttavia se l'azienda di Cupertino è già pronta a usare questo sistema o se sta semplicemente preparando le basi legali.