Tempo fa ha fatto molto scalpore la vicenda "Sony rootkit", in cui l'azienda in questione vendeva supporti musicali con un programmino in grado di raccogliere informazioni sul sistema su cui veniva fatto funzionare.Dopo mille vicende - le news qui sotto ne sono testimoni - il capitolo rootkit trova conclusione, con Sony costretta a patteggiare con le parti coinvolte.
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Ques'ultime, comprendono tra le altre cose circa 40 stati americani, a cui vanno in totale 5.5 milioni di dollari come patteggiamento per la fine dell'inchiesta. Insomma, da questa vicenda Sony esce con le tasche più leggere, l'opionione pubblica contro e la consapevolezza che l'utente digerisce male i tentativi di controllo.