Tassa Google in commissione Finanze alla Camera

Il deputato PD Stefano Graziano ha chiesto formalmente al Ministro dell'Economia se verrà affrontato il tema della tassazione degli Over-the-Top. Secondo le Fiamme Gialle alcune imprese si sottraggono al pagamento delle imposte in misura adeguata alla loro capacità contributiva.

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a cura di Dario D'Elia

La tassa su Google è diventata oggetto di dibattito anche in commissione Finanza alla Camera. Dopo la proposta francese, la valutazione tedesca e il bailamme inglese, anche in Italia la questione diventa argomento di confronto politico. In verità la febbre italiana è salita dopo la consegna del dossier delle Fiamme Gialle nelle mani del Ministro dell'Economia Vittorio Grilli. Con un giro d'affari pubblicitario di 500 milioni di euro l'anno il colosso di Mountain View rischia di essere la prossima vittima del Fisco: a ben ragione, considerato che pare essere riuscita ad eludere IVA, IRES e IRAP.

"Alcune imprese si sottraggono al pagamento delle imposte in misura adeguata alla loro capacità contributiva", ha confermato la Guardia di Finanza. Il deputato PD Stefano Graziano dopo aver sentito queste parole ha deciso di domandare a Grilli se il Governo abbia intenzione di intervenire. E non si parla solo di Google, ma di tutte le aziende statunitensi che operano nel digitale e approfittano delle lacune della normativa fiscale europea.

Google l'escapista fiscale

"Utilizzano tecniche collaudate", ha spiegato a La Repubblica Carlo Garbino, professore di Diritto tributario alla Bocconi. "Stabiliscono la propria sede in Paesi con regimi vantaggiosi, come l’Irlanda. O caricano costi aggiuntivi in quelli dove le tasse sono più alte". Come abbiamo già anticipato si tratta del sapiente mix di due tecniche che vanno sotto il nome di "sandwich olandese" e "raddoppio irlandese". Tutto completamente legale, ma certamente poco equo rispetto alle altre imprese.

"Chi raccoglie entrate in un Paese, lì deve pagare le tasse, è una questione di giustizia sociale", ha ribadito Graziano. Nel 2011 Google ha pagato 8 milioni di euro di tasse su 12,5 miliardi di ricavi in Europa: di fatto ha trovato l'America da noi più che a casa sua.

In sintesi il problema è sotto gli occhi di tutti ma la soluzione non potrà che giungere da Bruxelles: è la normativa comunitaria a consentire l'elusione fiscale di stampo creativo. Google "don't be evil", paga le tasse.