Toshiba, LG e AU Optronics pagano per il cartello sui display

Per evitare sanzioni più gravose, Toshiba, LG e AU Optronics pagheranno subito 571 milioni di dollari per aver tenuto volutamente alti i prezzi dei display TFT di TV e notebook.

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a cura di Francesco Pignatelli

Toshiba, LG e AU Optronics (il principale produttore taiwanese di display) pagheranno complessivamente 571 milioni di dollari per aver fatto cartello nel mercato dei display TFT per TV, notebook e altri dispositivi elettronici. La decisione di pagare questa somma serve a evitare un processo vero e proprio nei tribunali USA, dopo che le tre aziende sono state denunciate in una class action che coinvolge almeno 20 milioni di consumatori americani.

Le tre aziende, secondo l'accusa, si sarebbero accordate illecitamente per mantenere artificiosamente alto il prezzo dei display TFT nel lungo periodo che va dal 1996 al 2006. In tal modo i consumatori statunitensi avrebbero pagato più del dovuto nell'acquistare notebook, TV e altri apparecchi elettronici dotati di display TFT.

Il cartello in questione è già stato riconosciuto dalla Commissione Europea, che ha multato alcuni produttori di display per 649 milioni di euro, e altre aziende, come Sharp, hanno già raggiunto propri accordi extra-giudiziali per altre class action.

Dei 571 milioni di dollari previsti, circa 27 se ne andranno in sanzioni da pagare a otto Stati americani, mentre il resto servirà a compensare gli acquirenti che hanno aderito alla class action: ciascuno di loro riceverà almeno 25 dollari.