Tre hacker di Anonymous arrestati in Spagna

La polizia spagnola ha arrestato tre trentenni che sembrano collegati al gruppo di cyber attivisti Anonymous. I tre avrebbero partecipato ad attacchi a siti di governi e aziende, tra cui anche quelli di Sony.

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a cura di Manolo De Agostini

Tre presunti membri di Anonymous - tutti all'incirca trentenni - sono stati arrestati dalla polizia spagnola. I tre fermi sono stati eseguiti a Barcellona, Alicante e Valencia. Si tratta della prima operazione di polizia nel paese dedicata all'annientamento del gruppo di cyber attivisti.

Gli Anonymous solitamente procedono con attacchi DDos a siti web sfruttando lo strumento Low Orbit Ion Cannon (LOIC). Alcuni di loro per gli attacchi si sono avvalsi anche di botnet. I tre arrestati, secondo la polizia, sono direttamente coinvolti negli attacchi ai siti Sony (non al PSN, riporta Reuters), a quello della banca BBVA, al sito dell'Enel e a siti ricollegabili ai governi di Egitto, Algeria, Libia, Iran, Cile, Colombia e Nuova Zelanda. Al momento non sono noti i nomi dei tre hacker, accusati anche di aver attaccato siti spagnoli, come quello della polizia catalana.

La Technological Investigation Brigade, parte della Polizia Nazionale, ha analizzato oltre 2 milioni di log di chat e pagine web per rintracciare i tre Anonymous. L'operazione è stata avviata nell'ottobre scorso, dopo un attacco al sito web del Ministero della Cultura spagnolo.

"Durante uno dei raid la polizia ha trovato software per creare malware. Il gruppo usava tecniche sofisticate per criptare le comunicazioni, rendendo difficile per la polizia intercettarli e identificarli. Due degli arrestati non avevano nemmeno la connessione Internet e svolgevano la loro attività di hacking attraverso altre reti Wi-Fi", scrive ComputerWorld. Nell'appartamento di uno dei tre nella città di Gijón, nel nord della Spagna, è stato trovato un server che sarebbe servito per l'attacco ai siti Sony (riporta il New York Times).

I tre per ora sono stati rilasciati, senza cauzione, in attesa delle accuse formali. Tra i potenziali capi d'imputazione dovrebbe rientrare la costituzione di un'associazione illecita per attaccare siti Web pubblici e privati, un'accusa che potrebbe portare i tre a scontare fino a 3 anni di carcere. Ulteriori arresti potrebbero essere compiuti in futuro, hanno aggiunto le forze dell'ordine.