UE, le vecchie frequenze TV valgono 50 miliardi

Viviane Reding chiede ai paesi europei di decidere in fretta come sfruttare lo spettro lasciato libero dalle trasmissioni analogiche

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Lo spazio lasciato libero dalla televisione analogica vale almeno 50 miliardi di euro. La Comunità Europea non ha ancora piani precisi a riguardo, ma tutti pensano alla tecnologia 4G e al traffico dati in generale.

 

Per Viviane Reding la priorità è una e semplice, lavorare insieme per ottenere il massimo da un'occasione più unica che rara, e vorrebbe arrivare ad una decisione entro il primo gennaio del 2012. Tempi piuttosto ristretti, soprattutto se consideriamo che ogni paese sta osservando tempistiche diverse per il passaggio al digitale terrestre, condizione sine qua non si possa parlare di sfruttare lo spettro lasciato libero.

Non se ne parla, quindi, prima del 2013, visto che è la stessa Commissione ad essere consapevole che il passaggio non sarà completo, nel migliore dei casi, prima del 2012. Il piano pubblicato qualche giorno fa (pdf) è tanto facile da capire quanto difficile da mettere in pratica.

Quel che è certo è che il "dividendo digitale", o "bonus" interessa un gran numero di aziende, come si può leggere dall'elenco degli stakeholder (pdf): si va dalle televisioni agli operatori telefonici, ai produttori di dispositivi e quelli di contenunti, e comprende persino Google e Microsoft, che vengono inseriti nella categoria "Tecnolgie Cognitive" (a proposito di creatività).

Insomma, "piatto ricco mi ci ficco", ma non prima che giungano regole certe. Ecco il perché di tanta fretta.