Ultimatum al cloud di Microsoft: basta pratiche discriminatorie in Europa

Un gruppo di 27 fornitori di infrastrutture cloud in Europa ha emesso un severo ultimatum a Microsoft, richiedendo la cessazione delle discriminazioni

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a cura di Andrea Maiellano

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Un gruppo di 27 fornitori di infrastrutture cloud in Europa ha emesso un severo ultimatum a Microsoft, richiedendo la cessazione di presunte "discriminazioni ingiustificate sulle funzionalità e sui prezzi contro una concorrenza leale".

Questa mossa fa seguito alla denuncia per pratiche anticoncorrenziali presentata contro Microsoft da Cloud Infrastructure Services Providers in Europe (CISPE), un gruppo no-profit con sede a Bruxelles, nel novembre 2022.

L'accusa principale contro Microsoft riguarda presunte pratiche discriminatorie, in cui l'azienda offrirebbe sconti sul proprio software quando incluso nei servizi cloud di Azure. Ciò renderebbe più costoso per i concorrenti eseguire i prodotti Microsoft nei propri ambienti cloud.

Le trattative tra CISPE e Microsoft sarebbero recentemente riprese, portando il gruppo europeo a intensificare la pressione minacciando possibili azioni legali.

CISPE ha utilizzato l'Azure Pricing Calculator per evidenziare disparità nei costi. Affermano che, nonostante costi hardware inferiori, supportare lo stesso numero di utenti con il software Microsoft risulterebbe notevolmente più costoso per i membri di CISPE.

Francisco Mingorance, Segretario Generale di CISPE, ha dichiarato che le presunte discriminazioni di Microsoft sui prezzi e sulle funzionalità dei suoi software principali, come Office e Windows, al di fuori di Azure, comprimono i margini dei provider concorrenti, legano i clienti e portano ad un aumento dei costi.

Questo nuovo sviluppo nel settore del cloud si aggiunge all'attuale scrutinio delle pratiche di Microsoft, con sia l'organo antitrust dell'UE che la Federal Trade Commission degli Stati Uniti, che conducono indagini sui termini di licenza cloud dell'azienda.

Nonostante sia oggetto di indagine, AWS ha sollevato preoccupazioni sulle pratiche di Microsoft, insieme a Google, che ha presentato un reclamo presso la Competition and Markets Authority del Regno Unito nel dicembre 2023.

Al momento Microsoft non ha rilasciato alcuna dichiarazione, alla stampa europea o statunitense, in merito al recente ultimatum ricevuto, così come non ha commentato le preoccupazioni delle aziende concorrenti.