UltraViolet è pronto: i film saranno sempre con voi

Il progetto UltraViolet è giunto al traguardo: sono state risolte tutte le questioni tecniche e legali inerenti il progetto di distribuzione di contenuti virtuali. Ora spetta alle major di Hollywood convincere i consumatori a usarlo.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Dopo tre anni il Digital Content Ecosystem Entertainment (DECE) ha completato il lavoro di back-end necessario per l'introduzione dei servizi basati sul progetto UltraViolet per la gestione dei contenuti digitali (UltraViolet, svolta per la distribuzione digitale - UltraViolet: i film vi seguiranno, non conterà il mezzo). Ora Hollywood deve far capire ai consumatori cos'è UltraViolet, come funziona e soprattutto perché dovrebbero acquistare contenuti digitali con questa tecnologia.

UltraViolet

A differenza degli ecosistemi in cui si ripartiscono oggi i media digitali, con UltraViolet sarà possibile creare una propria libreria virtuale accessibile da qualunque dispositivo, pagando i contenuti una sola volta. In sostanza non si dovrà più scegliere se guardare un film in Blu-ray, un programma in streaming o un file scaricato: basterà accedere a un "armadietto dei diritti digitali" per sfogliare tutto quello che si è acquistato e riprodurlo sulla TV, sul tablet, sul computer o su qualsiasi supporto multimediale.

Nel lungo periodo di lavoro, il consorzio DECE ha dovuto risolvere il problemi tecnologici che implicavano l'uso di UltraViolet, ma non solo. Ci sono state complesse questioni legali e commerciali da sbrigare generate dal principio di condivisione dei prodotti su più dispositivi. Oltre alle major di Hollywood hanno partecipato alla realizzazione di questo progetto anche molti produttori IT, che hanno dovuto fornire le tecnologie necessarie affinché tutto funzionasse.

I contenuti digitali saranno accessibili da qualsiasi supporto

Ora che UltraViolet è stata definita può essere concessa in licenza ai partner che aderiranno e che potranno mettere in vendita i loro contenuti attraverso questo sistema. Sarà quindi responsabilità esclusiva dei partner dare vita al nuovo standard e alimentarlo in modo che diventi appetibile per i consumatori. Il cammino da percorrere è quindi ancora lungo, perché al momento gli acquisti di contenuti digitali non sono a livelli entusiasmanti.

Secondo le recenti stime di mercato, infatti, le vendite dei dischi Blu-ray sono in crescita, ma non abbastanza da compensare i ricavi persi dai DVD. Il digitale, in compenso, non genera un indotto di guadagno sufficiente da colmare il divario. Sono in crescita i servizi di video-on-demand (VOD) come iTunes e Vudu, così come i guadagni provenienti dai servizi di abbonamento VOD come Netflix.