Un muro di ghiaccio per le acque radioattive di Fukushima

La centrale atomica di Fukushima sarà circondata da un muro di ghiaccio sotterraneo.

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a cura di Dario D'Elia

Un muro di ghiaccio proteggerà i giapponesi dalle radiazioni della centrale nucleare di Fukushima. Il governo giapponese ieri ha annunciato che spenderà circa 470 milioni di dollari per mettere in sicurezza l'impianto. E uno dei progetti chiave riguarda proprio il contenimento delle acque radioattive che un tempo alimentavano il circuito di raffreddamento.

Nello specifico il Governo, che di fatto ha deciso di scalzare parzialmente la Tokyo Electric Power sulla questione sicurezza, spenderà 320 milioni per una sorta di muro di ghiaccio e 150 milioni di dollari per la decontaminazione delle acque. Tatsuya Shinkawa, il responsabile dell'Agenzia per l'energia atomica ha sottolineato però che per il Trizio si potrà fare poco se non un blocco fisico, poiché si è disciolto nell'acqua.

Fukushima

Ecco quindi la decisione di creare un sistema di congelamento da -40° per il terreno, alla profondità di 30 metri. Questo dovrebbe consentire il blocco delle acque: sia quelle che continuano a fuoriuscire dall'impianto, che quelle esterne che potrebbero entrare negli stabilimenti.

Il progetto risale a maggio ed è stato testato dal colosso delle costruzioni Kajima Corp. L'implementazione dovrebbe iniziare a breve e completarsi entro marzo 2015. Sebbene possa sembrare una bizzarria, è un sistema già usato per tunnel e metropolitane. Forse l'unica vera sfida è realizzarne una versione da 1,4 km che circondi i 4 reattori nucleari e i rispettivi edifici di controllo.

Muro di ghiaccio o polvere di diamanti?

Per altro lo stesso metodo è stato usato per 6 anni all'Oak Ridge National Laboratory del Tennessee, che dal Progetto Manhattan a oggi è il punto di riferimento per la ricerca atomica statunitense.

Secondo gli esperti la tecnica del "muro di ghiaccio" non è mai stata pensata come soluzione a lungo termine. E considerato che ci vorranno non meno di 2 anni per la costruzione il flusso di acqua contaminata continuerà a diffondersi. Se poi si pensa che il processo di smantellamento dell'impianto è calcolato in 40 anni, c'è davvero da preoccuparsi.

Per quanto riguarda invece l'acqua contaminata raccolta, il presidente dell'Authority atomica Shunichi Tanaka ha confermato che dopo i trattamenti dovrà essere rilasciata in mare. I cittadini locali saranno consultati, ma le alternative non sono molte. E poi c'è un'altra urgenza: Tokyo si è candidata alle Olimpiadi del 2020 e il Comitato va rassicurato.