Per avere PC e smartphone migliori basta farli con lo scotch

Per produrre elettronica migliore è sufficiente del nastro adesivo come quello usato a scuola.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Un gruppo internazionale di ricercatori ha messo a punto una nuova tecnica per produrre dispositivi elettronici ed ottici, e per renderli più piccoli e migliori. Gli scienziati dell'Università del Minnesota, dell'Argonne National Laboratory (Illinois) e dell'Università di Seoul hanno trovato la chiave della scoperta nel comune nastro adesivo.

È stato proprio grazie all'aggiunta del famoso Magic Tape di Scotch, infatti, che è stato possibile "creare spazi estremamente sottili in uno strato di metallo, e organizzarli in un disegno sull'intera struttura di un wafer di silicio grande 10 centimetri", si legge sulla nota stampa relativa alla ricerca.

Più precisamente, il nastro è stato usato per rimuovere il metallo in eccesso alla fine del processo litografico, in qualche modo come si usa la ceretta per la depilazione. "Durante i frustranti tentativi di rimuovere il sottile film metallico, il dottorando del Minnesota Xiaoshu Chen ha scoperto che con il Magic tape di Scotch il metallo in eccesso si poteva rimuovere facilmente".

Parliamo di spazi grandi un solo nanometro (un miliardesimo di metro), la cui distribuzione sul silicio si può controllare a livello atomico. Come termine di paragone, si possono prendere in considerazione i processori Intel Hasswell, che contengono transistor grandi 22 nanometri. Ancora più interessante, tuttavia, è il fatto che questi piccolissimi spazi si possono usare per trasferire la luce, vale a dire i segnali ottici.

Grazie a un prodotto che molti di noi hanno usato (o usano) a scuola, in altre parole, si potranno produrre transistor sempre più piccoli ed efficienti. "La nostra tecnologia, chiamata litografia del layer atomico, ha il potenziale per creare sensori piccolissimi con maggiore sensibilità, e rende anche possibili nuovi ed entusiasmanti esperimenti quali non siamo mai stati capaci di fare", ha commentato Sang-Hyun Oh, uno dei ricercatori che ha partecipato al progetto.

La prossima volta che guarderemo dentro a un astuccio scolastico non lo faremo più con la stessa innocenza, questo è certo.