Venere potrebbe ospitare la vita, si aprono nuovi orizzonti

Secondo un recente articolo pubblicato sulla rivista Science bisogna rivedere i parametri con cui si valuta l'abitabilità dei pianeti. La presenza di acqua in forma liquida e la vicinanza al sole non sono necessariamente parametri veritieri. In questo modo anche Venere potrebbe ospitare la vita.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Ci sono pianeti abitabili anche all'infuori del sistema solare. Dopo la recente scoperta da parte della NASA di due pianeti che si ritiene possano ospitare la vita, l'argomento degli esopianeti è tornato fortemente alla ribalta. Si tratta di pianeti situati al di fuori del sistema solare, che orbitano cioè attorno a una stella diversa dal Sole.

Venere

Il loro studio è legato alla ricerca di un potenziale nuovo mondo in grado di ospitare la vita umana. La premessa finora ampiamente accettata per questa valutazione è la loro inclusione all'interno della cosiddetta "zona abitabile", in cui la distanza dal sole consente di avere una superficie non troppo calda e non tanto fredda. Requisito sine qua non è poi la presenza di acqua in forma liquida.

Alcuni astronomi stanno però mettendo in discussione questi criteri. Sara Seager, professore di scienze planetarie e di fisica al MIT, e autrice di un documento pubblicato sulla rivista Science, reputa che si debba abbandonare "la logica secondo cui sia necessaria l'acqua liquida per sostenere la vita". 

Secondo Seager il concetto di abitabilità dovrebbe essere considerato caso per caso, tenendo conto anche delle atmosfere ricche di idrogeno e dei pianeti che non dispongono di vastissimi depositi d'acqua. La teoria è che ogni esopianeta è un mondo a sé stante, con atmosfera e struttura differenti, e non è da escludere a priori che possano sostentare la vita.

Una nuova alba per gli astronomi?

Ne segue che la "zona abitabile" dovrebbe essere di gran lunga ampliata e di conseguenza anche le possibilità di vita nell'universo. Fra i pianeti papabili dovrebbe anzi essere incluso anche Venere, che è molto vicino al Sole, ma dispone di vapore acqueo nell'atmosfera, che potrebbe essere sufficiente per mantenere al suo interno una temperatura sostenibile.

La comunità scientifica è divisa su questo punto di vista, che comunque è interessante perché potrebbe darci qualche possibilità in più di trovare un mondo che ci ospiti quando sarà il momento di "scappare dal nostro fragile pianeta" come ha ammonito Stephen Hawking. In più, si sa mai che si trovi la risposta a una domanda fondamentale: siamo o non siamo soli nell'Universo?