Uno smartphone in vetro blindato, leggero e anti-graffio poteva essere immaginato solo dallo U.S. Naval Research Laboratory (NRL). Sarà bene tenere a mente il nome "Spinel", che ovviamente non ha nulla a che fare con le droghe bensì con le caratteristiche di alcuni minerali con ossido doppio di alluminio e magnesio.
Dopo di 10 anni di studio e sviluppo gli scienziati della Marina hanno messo a punto una sorta di vetro trasparente – in verità è una speciale ceramica – che è molto più resistente e sottile rispetto al normale, senza contare che pesa oltre la metà classici blindati multi-strato. Può resistere a ogni agente atmosferico, comprese le tempeste di sabbia e l'erosione della pioggia.
Inizialmente l'idea era quella di impiegare lo Spinel per le lenti di fotocamere, sensori e ogni dispositivo che oggi ha bisogno di coperture trasparenti. Però lo sviluppo è proseguito così avanti che non si esclude l'uso nel settore dell'elettronica di consumo. Grazie a un processo di lavorazione ad alta pressione (sinterizzazione) anche il problema forma è risolto. "Per i droni dove la questione peso è chiave o le schermature delle apparecchiature si tratta di una rivoluzione", ha ammesso il dottor Jas Sanghera dell'NRL.
La procedura è pronta per l'industrializzazione quindi deve essere solo scalata per ogni esigenza. Se in laboratorio non si è andati oltre ai 20 centimetri di diametro, licenziando la tecnologia a un'azienda strutturata si potranno raggiungere i 76 cm. Per altro i costi dovrebbero essere limitati perché si tratta di un materiale policristallino pressato la cui base di partenza è mineraria. Di solito ci vorrebbero 2000° gradi Celsius e una lavorazione molto accorta, ma il sottovuoto semplifica tutto.
I vantaggi però sono enormi. Un vetro antiproiettile tradizionale per un veicolo ha bisogno di uno spessore di circa 12 cm, mentre fatto di Spinel potrebbe essere di 6 cm o anche meno. Ovviamente in altri ambiti gli spessori saranno inferiori.