Wikileaks ha sconfitto i colossi Visa e Mastercard

Il tribunale di Reykjavik ha riconosciuto l'illegittimità del comportamento di Visa e Mastercard, che nel 2010 hanno interrotto i servizi di pagamento di Wikileaks. Entro fine agosto si saprà se anche la Commissione UE perseguirà le due società.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Visa e Mastercard dovranno ripristinare i servizi di pagamento per Wikileaks. A distanza di quasi due anni dal blocco, il tribunale di Reykjavik che si sta occupando della vicenda ha intimato la ripresa entro due settimane delle attività. In caso contrario verrà applicata una sanzione di 5mila dollari al giorno fino al recepimento dell'ordine.

DataCell, la società che gestisce i processi di finanziamento di Wikileaks in Islanda, ha sconfitto i colossi statunitensi. "Questo è un buon giorno per la libertà d'espressione", ha commentato l'avvocato di DataCell Sveinn Andri Sveinsson. "Se la Valitor (il referente locale di Visa e Mastercard, NdR.) deciderà di ricorrere in appello sarà per motivi politici e non legali".

Assange

Sembra chiudersi così una vicenda che aveva indisposto l'opinione pubblica mondiale. Nel dicembre 2010 dopo la pubblicazione online da parte di Wikileaks di 250mila documenti del Dipartimento di Stato americano, le società finanziarie statunitensi decisero di chiudere i rubinetti. In pratica i crediti sono rimasti in sospeso e i servizi di pagamento e donazione hanno subito un blocco. Tutto questo ha causato una perdita di circa 20 milioni di dollari e la paralisi del 95% delle transazioni in entrata.

"È una vittoria molto importante contro il tentativo di Washington di mettere a tacere Wikileaks", ha dichiarato Assange, attualmente ospite dell'Ambasciata dell'Ecuador a Londra in attesa di asilo politico. E non è finita qui perché entro fine agosto la Commissione UE deciderà se perseguire le società di credito responsabili di questo blocco.