Come mai i cavi di ricarica costano così tanto?

Perché i cavi di ricarica per le auto elettriche costano così tanto? I motivi sono diversi, li analizziamo in questo articolo.

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a cura di Francesco Daghini

Con la diffusione delle auto elettriche per la prima volta gli automobilisti si trovano a doversi organizzare per caricare la propria auto in modo efficiente e sicuro, procurandosi uno o più cavi di ricarica e i vari adattatori che possono servire quando si carica presso una colonnina pubblica; fino ad oggi nessuno si è mai preoccupato della qualità di un impianto di rifornimento di benzina o gasolio, solitamente gli unici aspetti che si tengono da conto sono il prezzo praticato ed eventualmente i metodi di pagamento accettati, mentre a nessuno interessa particolarmente della dimensione del tubo che porta il carburante al serbatoio. Questo approccio è destinato a cambiare radicalmente con la diffusione più capillare di auto elettriche e colonnine di ricarica private o condominiali, e sarà compito di ogni automobilista quello di procurarsi cavi di qualità, che siano sicuri e durevoli nel tempo.

Di primo acchito la spesa può sembrare esagerata, per alcuni cavi si possono superare senza difficoltà i 300 €, ma le ragioni per cui i prezzi sono così alti sono diverse e tutte decisamente valide: sul prezzo dei cavi di ricarica incidono fattori di produzione e di sicurezza – i cavi devono superare rigidi test per verificarne il funzionamento – oltre che di design specifico.

Partiamo dall’aspetto più evidente, quello del design del cavo: non ci riferiamo all’aspetto estetico ma alla progettazione tecnica che sta dietro a un cavo che deve essere in grado di sopportare flussi di corrente molto potenti e che non può permettersi sbavature. Oggi il design dei cavi e dei connettori di ricarica si sta muovendo verso uno standard mondiale e questo porterà a un lento, ma costante, abbassamento dei prezzi dei cavi.

L’effettiva produzione dei cavi è ovviamente uno degli aspetti che contribuisce al costo finale del prodotto: non solo i materiali di cui è composto, ma anche gli aspetti legati alla sicurezza del cavo stesso – che avrà quindi superato una serie di rigidi test – fanno salire vertiginosamente il prezzo. A seconda della tipologia di cavo desiderato, il prezzo può variare tra i 100 e i 300 euro, con esempi di cavi o caricatori portatili che superano nettamente queste cifre.

Come scegliere i cavi di ricarica migliori?

Una volta verificato qual è il connettore di cui abbiamo bisogno per caricare un po’ più velocemente la nostra auto elettrica, bisogna tener conto di diversi aspetti quando si scelgono i cavi di ricarica: uno degli aspetti più importanti è sicuramente l’IP Rating, cioè la certificazione di impermeabilità del cavo a solidi e liquidi. Tra i cavi di ricarica presenti sul mercato si vedono esempi di cavi certificati IP44, cioè in grado di proteggere le componenti interne da solidi più grandi di 1mm e qualche schizzo d’acqua, fino a IP65 che certifica invece la resistenza completa alla polvere e ai getti d’acqua a bassa pressione spruzzati direttamente su cavo e connettore.

Nel valutare questo aspetto bisognerà tener conto di qual è il nostro contesto di ricarica: se abbiamo un box che protegge completamente l’auto dagli agenti atmosferici magari potrà bastarci un cavo con certificazione IP44, ma se carichiamo all’aperto tutto l’anno sarà consigliabile utilizzare un cavo con una certificazione IP più alta. In questo ambito rientra anche un altro aspetto importante da tenere a mente, la temperatura di esercizio: un cavo di ricarica di alta qualità dovrà essere in grado di operare a temperature comprese tra -30°C e +60°C, specialmente se si carica all’aperto e quindi l’auto è esposta al caldo estivo e al freddo invernale, ci vorrà un cavo di alta qualità.

Qualità dei materiali e qualità del processo di produzione del cavo sono sicuramente due aspetti molto importanti da tenere da conto, anche se non è sempre facile verificarli prima dell’acquisto: per quanto possibile, si consiglia di acquistare cavi prodotti da aziende note e con molti feedback positivi, non è questa la tipologia di cavi elettrici sulla quale è consigliabile risparmiare, sia per la vostra sicurezza sia per quella della vostra auto elettrica.

Un altro aspetto pratico molto importante da tenere da conto quando si scelgono i cavi di ricarica è la lunghezza del cavo stesso: questo aspetto incide direttamente sul prezzo finale del cavo – più è lungo e più materiali saranno stati impiegati per produrlo, con costi maggiori – e scegliere il cavo sbagliato può addirittura vanificare completamente l’acquisto. Da una parte ci vuole un cavo abbastanza lungo per arrivare comodamente dalla wallbox o dalla colonnina fino all’auto, ma dall’altra non vogliamo nemmeno un cavo troppo lungo che a quel punto rischia di diventare un po’ scomodo da gestire e trasportare.

Infine, la garanzia: ogni produttore offre la propria, con durate e clausole variabili, è sempre consigliabile affidarsi a una ditta nota e riconosciuta, in grado di offrire una garanzia dalla lunga durata nel tempo così da metterci al riparo da guasti inaspettati. E' probabile la garanzia sul cavo offerto dal costruttore dell'auto sia più lunga rispetto a quella di cavi aftermarket, pertanto è sempre consigliabile valutare l'acquisto del cavo contestualmente all'auto, o comunque direttamente dal suo produttore.

Come riconoscere un cavo di ricarica di alta qualità?

Questa domanda, almeno per gli utenti europei, ha una risposta molto semplice: al momento lo standard di sicurezza europeo per i cavi elettrici è l’EN 50620, se il cavo che intendete acquistare rientra nello standard EN 50620 potrete stare tranquilli, quello è un cavo di buona qualità.