Il mercato europeo dei SUV compatti sta per accogliere un nuovo protagonista che fino ad oggi aveva snobbato il Vecchio Continente. La Kia Seltos, al debutto nella sua seconda generazione, arriverà sulle strade italiane nell'estate 2026, probabilmente già a fine giugno, portando con sé una proposta che si colloca strategicamente in una nicchia precisa del mercato.
Si tratta di un modello che dal 2019 ha già conquistato clienti in Corea e nei principali mercati internazionali, ma che solo ora approda in Europa con un posizionamento studiato nei minimi dettagli.
Segmento affollato
La domanda che sorge spontanea riguarda il target di riferimento: la risposta sta in quella fascia di automobilisti che trova limitanti modelli come Rio e Stonic, ma che considera eccessiva una Sportage. La Seltos punta dritta a questo segmento intermedio, quello sospeso tra la categoria B e C, dove le dimensioni contano ma senza esagerare. Con i suoi 4,43 metri di lunghezza, 1,83 di larghezza e un passo generoso di 2,69 metri (cresciuto di 6 centimetri rispetto alla prima serie), il SUV coreano offre proporzioni calibrate per chi cerca versatilità senza rinunciare alla maneggevolezza urbana.
Dal punto di vista tecnico, la Casa ha operato un salto di qualità sostanziale passando dalla piattaforma K2 alla K3, la stessa che sostiene modelli come Hyundai Kona, K3 e K4. Questa base strutturale superiore si traduce non solo in maggiore spaziosità, ma anche in migliori prestazioni dinamiche e possibilità di integrazione tecnologica. Il design esterno segue la filosofia Opposites United, codice stilistico che caratterizza le ultime proposte Kia, particolarmente evidente nella gamma elettrica EV.
Nuovo abitacolo
L'abitacolo rappresenta un equilibrio tra funzionalità e ricercatezza estetica. Il minimalismo contemporaneo prende forma attraverso una plancia dominata da un doppio schermo da 12,3 pollici che gestisce sia la strumentazione che l'infotainment, con un ulteriore display head-up della medesima diagonale disponibile come opzione. Il tunnel centrale ospita un ampio vano portaoggetti aperto, soluzione pratica che facilita l'accesso agli oggetti di uso quotidiano.
Sul fronte dell'innovazione tecnologica, il sistema multimediale si aggiorna via etere e integra l'intelligenza artificiale di ChatGPT per i comandi vocali, mentre la chiave digitale sostituisce quella tradizionale per apertura e chiusura. Le sedute posteriori meritano una menzione particolare grazie agli schienali del divanetto reclinabili con un'escursione totale di 24 gradi, 12 in avanti e altrettanti all'indietro, garantendo flessibilità di utilizzo. Il bagagliaio da 536 litri si organizza su due livelli e prevede vari accessori come ganci portaoggetti per ottimizzare il carico.
Benzina e ibrido, niente elettrico
La strategia motoristica prevede un approccio graduale. Al lancio italiano sarà disponibile un propulsore 1.6 turbo benzina da 180 CV e 265 Nm, accoppiato a un cambio automatico doppia frizione a 7 rapporti o, in alternativa, a un manuale a 6 marce. Chi desidera maggiore versatilità potrà optare per la trazione integrale, abbinata a sospensioni posteriori multilink e modalità di guida dedicate per affrontare terreni impegnativi come fango, neve o sabbia.
L'evoluzione della gamma proseguirà nel 2026 con l'introduzione di una variante full hybrid che porterà in dote funzionalità avanzate come il Vehicle-to-Load per utilizzare l'auto come fonte di energia esterna. Particolarmente interessante il sistema Smart Regenerative Braking 3.0, che regola automaticamente la frenata rigenerativa analizzando traffico e dati di navigazione per massimizzare il recupero energetico. Sul fronte sicurezza, gli ADAS di livello 2 includono il Remote Park Assist, che consente di parcheggiare e uscire da spazi angusti controllando il veicolo a distanza tramite la chiave intelligente.