Patente moto, gli esami pratrici non sono più necessari (per alcuni)

Niente più esame per chi vuole guidare una moto, ma la novità è valida solo per i possessori di patente A1 o A2

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Per guidare una motocicletta ci vuole una patente speciale, ma per fortuna chi ha già il “patentino” per moto di piccola cilindrata, e vuole passare al documento di categoria superiore, non dovrà più sostenere l’esame pratico.

In pratica, chi ha una patente A2 da almeno due anni potrà avere la patente A generale (a volte indicata come A3), mentre chi ha la patente A1 da almeno due anni potrà passare alla A2 senza fare l’esame pratico. Per tutti sarà sufficiente seguire un corso specifico presso un’autoscuola.

Il corso in questione è disponibile dal 18 settembre e dura sette ore; include alcune ore di pratica ma appunto nessun esame finale. Chi non volesse seguire il corso, comunque, potrà scegliere di fare l’esame come si è fatto finora - scelta interessante per chi è più sicuro delle proprie capacità e magari vuole spendere un po’ meno rispetto al corso.

Una bella semplificazione per i motociclisti italiani, che ora non hanno la strada un po’ più semplice verso la possibilità di guidare mezzi di maggiore potenza.

Vale la pena segnalare che con la patente A1 si possono guidare motociclette fino a una cilindrata massima di 125CC, con massimo 11 Kw di potenza e un rapporto potenza/massa inferiore o uguale a 0,10 Kw/Kg. Con la A2 i limiti aumentano parzialmente, e poi con la patente A si può guidare di tutto - compatibilmente con i limiti di età.

Per chi non ha nessun tipo di patente A e vuole conseguirne una, la procedura resta la stessa di prima.