Porsche passa ad Android Automotive per risolvere un problema storico

Una scelta necessaria per offrire un sistema di intrattenimento completo e funzionale.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Porsche ha annunciato che i suoi futuri modelli includeranno versioni native delle popolari app Google, come Maps e Assistant. Una decisione importante, che punta a mitigare un problema legato al sistema di infotainment (realizzato da Volkswagen) definito come non all'altezza. 

Inoltre, Volkswagen ha recentemente annunciato dei piani di riduzione di circa 2.000 posti di lavoro presso il suo fornitore software interno, Cariad, con conseguenti ritardi nel lancio della nuova architettura, come riportato da Reuters.

Le app appositamente progettate per l'utilizzo in auto sono diventate sempre più popolari negli ultimi anni, poiché i conducenti (e i passeggeri) si aspettano un livello di funzionalità e caratteristiche comparabili a quelle dei loro smartphone. Allo stesso tempo, soluzioni come Apple CarPlay e Android Auto spesso superano l'esperienza tecnologica nativa dell'auto, una sfida per le case automobilistiche che cercano di mantenere il controllo su quest'ambito.

Cosa farà quindi Porsche? Secondo quanto riportato, sembra che il marchio di Stoccarda possa integrare Android Automotive sulle sue prossime vetture, ovvero il sistema nativo di Google utilizzato già da Volvo e Polestar. Si prevede che Porsche lanci i primi veicoli con Google integrato entro la metà del decennio, sebbene l'azienda non abbia ancora specificato quali modelli saranno i primi a beneficiarne.

È probabile che Porsche continuerà a consentire ai suoi clienti di eseguire il mirroring dello schermo del proprio smartphone sul display del veicolo, sia attraverso Android Auto che Apple CarPlay. Fino ad ora, solo GM ha annunciato l'intenzione di disabilitare questa funzione di mirroring, che è molto popolare tra i consumatori.