Volkswagen, per alcuni modelli elettrici si aspetta fino al 2023

Volkswagen, liste di attesa di un anno a causa di problemi sui rifornimenti: diventa sempre più difficile produrre auto in tempi ragionevoli.

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a cura di Francesco Daghini

Il CFO di Volkswagen AG, Arno Antlitz, ha confermato il forte interesse che il Gruppo avrebbe registrato nei confronti delle sue auto elettriche, un interesse che permetterà non solo di aumentare la scala della produzione ma anche i profitti che se ne ricavano.

Alcuni dei modelli elettrici di Volkswagen, secondo quanto dichiarato proprio da Antlitz, sarebbero già sold out fino al 2023, mentre per i modelli ancora disponibili ci sono comunque mesi di lista di attesa: in tutti i marchi che fanno parte del gruppo, come Audi, Porsche, Skoda e SEAT, è stato registrato un tasso di profitto più alto di quanto inizialmente previsto, a causa dell’altissima domanda.

Solo nel 2021, il gruppo ha venduto 762,400 modelli elettrici di tipo plug-in, di cui quasi mezzo milione – 452,900 per la precisione – 100% elettrici; si tratta di un aumento del 95.5% rispetto all’anno precedente, che certo non è un dato così sorprendente considerato che l’anno precedente Volkswagen aveva a malapena dei modelli elettrici a catalogo, ma dimostra comunque come ci sia una buona fetta di mercato interessata alla mobilità elettrica.

Purtroppo, poi è arrivata la pandemia, la crisi dei semiconduttori, i problemi sulle catene di rifornimento, e ora anche la guerra in Ucraina: tutti elementi che hanno complicato la circolazione delle merci a livello mondiale, hanno rallentato la produzione nelle zone più colpite, e hanno portato alle lunghe liste di attesa che vediamo oggi. Solo in Ucraina, Volkswagen avrebbe almeno 17 stabilimenti di produzione di impianti elettrici, che oggi non stanno lavorando e quindi non stanno producendo gli impianti necessari a completare le auto; secondo alcuni esperti ci vorranno almeno 2 o 3 mesi prima che Volkswagen riesca a farsi produrre gli impianti necessari in un altro paese.

Persino prima della guerra le liste di attesa erano consistenti, ma con l’aggravarsi della situazione in Ucraina i tempi non potranno che allungarsi ancora.