Ci avviciniamo al Black Friday e in pochi, davvero pochi, ragionano su cosa ci sia dietro la logistica. La rivoluzione della logistica moderna rappresenta uno degli aspetti meno visibili ma più radicali della trasformazione digitale globale. Quando clicchiamo su "acquista ora" durante il Black Friday, difficilmente pensiamo al complesso ecosistema che si attiva dietro le quinte. Eppure, quella che chiamiamo "logistica 4.0" è diventata un settore all'avanguardia nell'applicazione di intelligenza artificiale e automazione industriale, paragonabile per innovazione ai settori più tecnologici.
Il concetto fondamentale che guida questa trasformazione è semplice nella sua formulazione: prima di spostare gli oggetti fisici, bisogna spostare i dati. Come spiega Nazzarena Franco, amministratrice delegata di DHL Express Italia, in occasione del CEO Talk di 24ORE Business School, "l'azienda acquisisce le informazioni su una spedizione prima ancora di prendere fisicamente in consegna il pacco. Parliamo di 30 punti di contatto digitali che tracciano ogni singola spedizione, di cui 19 visibili al destinatario finale".
"Questa standardizzazione globale significa che i processi, i software e persino l'hardware utilizzato nella filiale di Treviso sono identici a quelli impiegati a Colonia o in qualsiasi altro hub mondiale. Un livello di uniformità che sarebbe impensabile senza sistemi informatici integrati e una governance centralizzata dei dati".
Il ruolo dell'IA
L'intelligenza artificiale opera su due fronti complementari nella logistica contemporanea. Nel backoffice, il suo ruolo assomiglia a quello che svolge in altri settori industriali: eliminare attività ripetitive come l'inserimento dati nelle dichiarazioni doganali, permettendo agli operatori umani di concentrarsi su aspetti più complessi come la classificazione dei dazi o le specificità delle normative internazionali. Si tratta della classica ottimizzazione dei processi che libera risorse umane per mansioni a maggior valore aggiunto.
Ma c'è anche una dimensione fisica, tangibile, dell'automazione logistica che sta cambiando radicalmente i magazzini e gli hub di smistamento. I robot collaborativi rappresentano una categoria particolare di macchine: a differenza dei robot industriali tradizionali che devono operare in aree segregate per motivi di sicurezza, questi possono lavorare fianco a fianco con gli esseri umani. DHL utilizza diverse tipologie di questi dispositivi, dai Locus Bots ai Geek Plus, fino agli stretcher di Boston Dynamics.
Particolarmente interessante è la sperimentazione degli esoscheletri per i lavoratori che caricano i container negli aeromobili. Questi dispositivi indossabili permettono di mantenere posture corrette durante la movimentazione dei carichi pesanti, riducendo lo stress sulla colonna vertebrale. Nel trasporto aereo, i pacchi vengono sistemati in contenitori dalla forma studiata per incastrarsi come mattoncini Lego nella stiva degli aerei, un processo che richiede ancora molto lavoro manuale.
"Un esempio concreto di integrazione tra intelligenza artificiale e operazioni fisiche è il sistema di rilevamento automatico di peso e volume. Mentre l'operatore movimenta il pacco, sensori intelligenti ne misurano automaticamente le dimensioni senza richiedere operazioni aggiuntive. È il tipo di innovazione incrementale che, moltiplicata per milioni di spedizioni, genera efficienze enormi".
Il Black Friday rappresenta la prova del fuoco per qualsiasi sistema logistico. Non si tratta solo di soddisfare il consumatore finale che aspetta il suo acquisto, ma di gestire l'intera catena: i negozi che devono rifornirsi in anticipo, le aziende che lanciano campagne promozionali, i picchi di volume che possono moltiplicarsi in poche ore. La pianificazione anticipata diventa cruciale, ma qui emerge una specificità del mercato italiano.
La sfida degli acquisti globali
L'Italia è caratterizzata da un tessuto produttivo composto prevalentemente da piccole e medie imprese, che sono proprio quelle che si affidano maggiormente ai servizi di corrieri specializzati come DHL. Le grandi aziende possono permettersi sistemi logistici proprietari, ma le PMI dipendono da partner esterni. E qui emerge un problema di digitalizzazione: molte piccole imprese italiane faticano ancora ad allinearsi agli standard tecnologici richiesti dai sistemi logistici moderni.
Franco evidenzia come l'interfacciamento con le piattaforme di e-commerce delle PMI richieda compatibilità con i loro sistemi di ordini, pagamenti e comunicazione col mercato. La mancanza di standardizzazione digitale in questo segmento rappresenta un collo di bottiglia che rallenta l'efficienza complessiva del sistema, soprattutto nei momenti di picco.
La direzione verso cui si muove il settore è chiara: sempre più automazione, sempre meno attività manuali ripetitive. È un processo di industrializzazione che non differisce concettualmente dalle rivoluzioni industriali precedenti, ma che pone domande nuove sul futuro del lavoro umano. Quando i robot e i sistemi automatizzati assumono progressivamente più funzioni, quale diventa il ruolo distintivo delle persone?
Secondo Franco, la competenza più importante per chi guida team in questo contesto è la capacità di prendere decisioni con una visione sistemica a 360 gradi. "Non decisioni funzionali a un singolo indicatore o dipartimento, ma orientate al benessere dell'intero ecosistema". E per chi si avvicina a questo settore, il consiglio è di fidarsi: fare bene ciò che si è scelto e rimanere aperti alle opportunità che la vita presenta, anche quando sono diverse da quanto inizialmente pianificato.
La logistica diventa così una metafora del lavoro nell'era dell'automazione. Concentrarsi sul singolo pacco che viaggia dalla Cina al Sud America significa guardare il dito invece della luna. La vera sfida è ridefinire il nostro ruolo in un sistema sempre più automatizzato, una sfida che richiede di guardarsi allo specchio e ripensare profondamente come lavoriamo e chi siamo. Una sfida complessa, ma non impossibile da vincere.