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Capacità di storage, le aziende soffrono di grosse lacune: l'indagine di DataCore

Secondo i risultati di una recente indagine di DataCore, le aziende soffrono di un grosso divario tra le capacità di storage attuali e quelle necessarie per essere competitivi.

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Avatar di Marina Londei

a cura di Marina Londei

Editor

Pubblicato il 14/11/2024 alle 15:00

Gestire i dati è diventato sempre più complesso e le aziende non dispongono di infrastrutture e capacità adeguate per farlo: è quanto emerge dalla recente indagine di DataCore Software, "Stato dello Storage dei Dati", condotta da DirectResearch. 

Secondo la ricerca, su 540 intervistati in tutto il mondo più della metà (54%) preferisce mantenere i dati in data center locali o in strutture distribuite, affrontando sfide non banali. 

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"I risultati di quest’anno evidenziano la crescente pressione sulle organizzazioni per modernizzare le infrastrutture di storage in risposta ai rapidi sviluppi dell’AI e a una gestione dei dati sempre più complessa" ha affermato Abhi Dey, Chief Product Officer di DataCore.

DataCore
Abhi Dey, Chief Product Officer di DataCore
Abhi Dey, Chief Product Officer di DataCore

Il 90% ha affermato che nella propria infrastruttura di storage mancano funzionalità critiche, legate in particolare alla disponibilità (26%), alle prestazioni (25%) e alla protezione dei dati dalle compromissioni (23%). 

Seguono poi altre due sfide considerate critiche: l'espansione della capienza dello storage e l'aggiornamento dell'hardware senza interruzione di servizi (22%) e l'operatività intelligente che sfrutti l'IA (21%). 

Gli intervistati desiderano anche semplificare la gestione dello storage (37%), soprattutto di fronte alle diverse tipologie in uso; allo stesso tempo, le imprese vogliono ridurre i costi evitando di legarsi a un unico fornitore, con il 31% che vorrebbe cambiare fornitore di hardware di storage quando lo ritengono necessario, senza sforzi. 

L'impatto dell'IA

Dal report emerge che il 57% delle organizzazioni utilizza internamente l’intelligenza artificiale. 

I principali reparti interni che fanno uso dell’AI sono l’IT (60%), il marketing (37%) e il servizio clienti (30%). Solo il 27% del totale però si è dichiarato “estremamente sicuro” che la propria gestione dei dati e lo storage attuali siano in grado di gestire i carichi di lavoro legati all’AI, mentre il restante 73% ha indicato livelli di fiducia variabili tra “moderatamente sicuro” e “per nulla sicuro”. 

Molte realtà esprimono preoccupazioni riguardo alla gestione futura dell'IA, con solo il 19% che si è detto “estremamente sicuro” di poter gestire l’uso di questa tecnologia con la propria infrastruttura attuale. L’86% prevede difficoltà per la propria infrastruttura di storage nel supportare i carichi di lavoro di IA, attuali e futuri.

Non mancano poi le preoccupazioni riguardo la gestione dei dati basata su IA, legate in particolare alla sicurezza (54%), alla privacy (47%) e all’integrità e conformità (32%). 

Pixabay
artificial intelligence

In ogni caso, il 69% degli intervistati si dice intenzionato a integrare l'IA direttamente nell'infrastruttura di storage. I principali vantaggi individuati dalle imprese per questa integrazione sono l'automazione delle attività ripetitive (43%), l'operatività intelligente dello storage (43%), una gestione più efficiente dello spazio (39%) e l’individuazione di potenziali risparmi (38%). 

"Esiste un divario significativo tra le capacità di storage attuali e quelle necessarie per rimanere competitivi. DataCore si impegna a colmare questo divario con soluzioni di storage flessibili e pronte per l’AI, che garantiscono le prestazioni e la sicurezza richieste dagli ambienti IT odierni. Questo consentirà alle organizzazioni di sfruttare i dati come un asset strategico, mantenendo resilienza e agilità di fronte alle crescenti esigenze digitali" ha concluso 

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