Le previsioni apocalittiche sull'intelligenza artificiale e il futuro del lavoro arrivano spesso da chi ha già dimostrato di non saper gestire la tecnologia che tanto promuove. Sebastian Siemiatkowski, amministratore delegato della startup svedese Klarna, sta predicando una recessione inevitabile causata dall'IA, mentre contemporaneamente cerca di rimediare alle difficoltà scaturite dall'uso di sistemi automatizzati in maniera più centrale rispetto al passato. Una vicenda che illustra il paradosso di molti dirigenti tecnologici: proclamare la superiorità dell'intelligenza artificiale mentre ne sperimentano quotidianamente i limiti.
Durante un'intervista al podcast The Times Tech, il CEO di Klarna ha dichiarato senza mezzi termini che l'adozione massiccia dell'IA avrà "implicazioni per i lavori d'ufficio" e porterà "almeno una recessione nel breve termine". Secondo Siemiatkowski, questo scenario è inevitabile considerando l'evoluzione tecnologica in corso. Le sue parole suonano come una profezia autoavverante, soprattutto considerando che molti dirigenti stanno contribuendo all'aumento della disoccupazione attraverso licenziamenti di massa giustificati dall'implementazione di tecnologie IA.
Appena poche settimane prima dell'intervista, lo stesso Siemiatkowski aveva ammesso a Bloomberg di essere alla ricerca di personale umano per coprire alcune delle 700 posizioni nel servizio clienti che aveva eliminato nel 2024. Il motivo del dietrofront è semplice: i sistemi IA si sono rivelati di qualità inferiore rispetto ai lavoratori in carne e ossa.
La scommessa fallita di Klarna
L'esperimento di Klarna rappresenta un caso di studio perfetto sui rischi dell'implementazione precipitosa dell'intelligenza artificiale. L'azienda, specializzata in servizi di pagamento dilazionato, aveva fatto della sostituzione del personale con IA una bandiera della propria innovazione tecnologica. Tuttavia, la realtà operativa ha rapidamente smascherato le limitazioni di questa strategia, costringendo il management a riconoscere pubblicamente l'inadeguatezza dei sistemi automatizzati nel gestire le complesse esigenze del servizio clienti. Nonostante questo clamoroso fallimento, Siemiatkowski continua a promuovere l'inevitabilità della rivoluzione IA. Il CEO svedese sostiene di ricevere quotidianamente email da altri dirigenti interessati a "confrontare appunti" su come rendere le proprie aziende più efficienti attraverso l'automazione.
Questa metodologia di valutazione basata sulla corrispondenza elettronica appare quantomeno discutibile. Nel settore tecnologico, le email promozionali da parte di aziende e presunti esperti che millantano le capacità dell'intelligenza artificiale sono diventate una forma di spam sofisticato. Decine di questi messaggi arrivano quotidianamente nelle caselle di posta di giornalisti e decisori, promettendo rivoluzioni che poi si rivelano essere poco più che operazioni di marketing aggressive.
Come molti altri sostenitori dell'IA, Siemiatkowski cerca di addolcire le sue previsioni pessimistiche con una contronarrazione ottimistica. Secondo il CEO, il "valore del tocco umano aumenterà" e i lavoratori in carne e ossa forniranno un "servizio di qualità molto superiore" - ovviamente dopo aver acquisito nuove competenze che potrebbero diventare obsolete in un futuro non meglio specificato.
Il paradosso dei profeti tecnologici
La posizione di Siemiatkowski come CEO di una startup nel settore fintech lo rende particolarmente sensibile alle dinamiche di mercato e agli investimenti in tecnologie emergenti, ma anche potenzialmente alienato rispetto alle implicazioni pratiche dell'implementazione precipitosa di queste soluzioni. Il caso Klarna solleva interrogativi fondamentali sulla responsabilità dei dirigenti che promuovono pubblicamente tecnologie di cui non padroneggiano completamente le implicazioni. Proprio Klarna sta dimostrando che la strada verso l'automazione efficace è molto più complessa e piena di ostacoli di quanto i promotori della tecnologia vogliano ammettere.
Purtroppo, come nota amaramente la realtà del settore tecnologico, esistono molti altri dirigenti pronti a considerare le previsioni di Siemiatkowski come vangelo, nonostante le evidenti contraddizioni tra le sue dichiarazioni pubbliche e i risultati concreti ottenuti. Questo fenomeno di emulazione acritica tra CEO rappresenta uno dei rischi più concreti per il futuro del lavoro, più ancora delle capacità effettive dell'intelligenza artificiale.