Enterprise mobility oltre il BYOD

App aziendali e device mobili sempre più diffusi in azienda per sfruttare le positive ricadute sul business grazie a nuovi modelli, efficienze operative, migliore produttività e collaborazione.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Lavorare ovunque e in qualunque momento aumenta produttività ed efficacia del business, ma manager e responsabili dei sistemi informativi devono collaborare per sfruttare appieno le opportunità dell'enterprise mobility.

Lo sostengono gli analisti di IDC, evidenziando che "la penetrazione di device mobili e app nell’industria privata e in alcuni comparti della PA aumenterà ancora sensibilmente nei prossimi due anni, sulla spinta della consumerizzazione e dell’evidenza di come l’enterprise mobility stia abilitando nuovi modelli ed efficienze operative, migliorando produttività e collaborazione".

La consumerizzazione (cioè la disponibilità per la persona comune di tecnologia più evoluta di quella messagli a disposizione dal proprio datore di lavoro) e il conseguente fenomeno del BYOD (Bring Your Own Device – in pratica, l'abitudine a utilizzare tale tecnologia all'avanguardia personale anche per le attività lavorative) hanno senz’altro obbligato molte aziende a formulare strategie di enterprise mobility.In particolare, questo significa cercare di governare l’utilizzo di device mobili personali in ambienti business. Si pensi, per esempio, ai tablet: stando a uno studio di IDC pubblicato a gennaio 2014, il 31% dei possessori di tablet negli Stati Uniti sottolinea di utilizzare il proprio dispositivo di questo tipo anche per propositi attinenti la sfera lavorativa, e il 57% di portare il tablet in ufficio; analoghe le percentuali in un paese europeo come l’Inghilterra, 33% e 55%.

Tuttavia, se è vero che il BYOD funge da innesco per politiche più strutturate di gestione e utilizzo dei device mobili, è anche vero, evidenziano in IDC, che la mobility sta permeando le organizzazioni ben oltre il BYOD stesso o il mobile device management, abbracciando processi e linee di business differenti, in particolare il marketing, le vendite e la gestione della forza lavoro.

Per questo motivo, nella visione di IDC, i CIO (Chief Information Officer) devono oggi meglio comprendere i punti di vista delle linee di business, così da rendere l’enterprise mobility una strategia univoca, “aziendale”, e non un insieme spesso disomogeneo di singole iniziative.

Per i CIO significa mettere in conto che la mobility per i CEO si traduce in competitività aziendale, per i CFO in efficienza, per i CMO in esperienza utente, app ed engagement, per le LOB in operazioni integrate e produttività, per l’HR in mobilità e qualità del lavoro.Trasformare queste aspettative in realtà non è facile, anche in considerazione del fatto che le tecnologie mobili, le infrastrutture e i requisiti di business evolvono in continuazione.

Per aiutare la direzione IT in questo percorso, IDC Italia organizza quest’anno un doppio appuntamento dell’IDC Mobiz-Mobility Forum: l’evento si svolgerà quest’anno in due edizioni distinte, a Roma il 12 marzo e a Milano il 18 giugno.

L'evento, ormai consolidato, vedrà la partecipazione di esperti e di CIO italiani e internazionali a illustrare e testimoniare progetti di business mobility nell’ambito dell’industria privata e della PA.

L’edizione di Roma, intitolata Mobility Changing IT Philosophy, vedrà la partecipazione di CIO di pubbliche amministrazioni e aziende private, nonché dei principali vendor presenti sul nostro territorio. È possibile visionare il programma sul sito di IDC e seguire gli aggiornamenti con Twitter:

  • Hashtag ufficiale evento di Roma: #IDCMobizRM14
  • Hashtag ufficiale evento di Milano: #IDCMobizMI14.