Google e Accel hanno siglato una partnership strategica per identificare e finanziare le startup indiane più promettenti nel campo dell'intelligenza artificiale, marcando la prima collaborazione di questo tipo per il Google AI Futures Fund, il veicolo di investimento lanciato dal colosso di Mountain View nel maggio scorso. L'iniziativa rappresenta una scommessa importante sul subcontinente come futuro polo di sviluppo AI, nonostante la ricerca di frontiera rimanga ancora concentrata principalmente negli Stati Uniti e in Cina. L'accordo prevede investimenti congiunti fino a 2 milioni di dollari per startup, con ciascuna delle due società che contribuisce fino a un milione di dollari attraverso il programma Atoms di Accel.
La collaborazione si concentrerà sulla coorte 2026, selezionando founder indiani e della diaspora indiana che costruiscono prodotti AI nativi fin dal primo giorno. Secondo Prayank Swaroop, partner di Accel, l'obiettivo è duplice: sviluppare soluzioni destinate ai miliardi di utenti indiani e supportare prodotti concepiti in India per i mercati globali. Gli ambiti di investimento spaziano dalla creatività all'intrattenimento, dal coding alle applicazioni enterprise, con particolare attenzione al futuro del lavoro che include l'intero spettro SaaS. Non sono esclusi nemmeno investimenti in modelli fondazionali, con le due società impegnate a individuare aree dove i large language model potrebbero compiere progressi significativi nei prossimi 12-24 mesi.
L'India rappresenta un mercato strategico con la seconda base di utenti internet e smartphone al mondo dopo la Cina, oltre a un vasto bacino di talenti ingegneristici. Tuttavia, il paese sconta l'assenza di sviluppo di modelli di frontiera e la scarsità di aziende che spingono i confini tecnici dell'AI. Lo scenario sta però cambiando rapidamente: OpenAI e Anthropic hanno recentemente annunciato l'apertura di uffici nel subcontinente, mentre investitori globali intensificano gli impegni nelle fasi iniziali. La scommessa punta su una popolazione numerosa e mobile-first, un'infrastruttura cloud in espansione e costi software relativamente contenuti per trasformare l'India in un mercato AI rilevante.
Oltre al capitale, le startup selezionate riceveranno fino a 350.000 dollari in crediti computazionali distribuiti tra Google Cloud, Gemini e DeepMind, insieme ad accesso anticipato ai modelli, alle API e alle funzionalità sperimentali di Gemini e DeepMind. Il programma include supporto diretto dai team di ricerca di Google Labs e DeepMind, opportunità di co-sviluppo e sessioni di mentorship mensili con partner di Accel e responsabili tecnici di Google. I founder parteciperanno inoltre a sessioni immersive a Londra e nella Bay Area, incluso l'accesso a Google I/O, con supporto marketing attraverso i canali globali di entrambe le società e integrazione nella rete di founder Atoms e nell'ecosistema AI builder di Google.
Jonathan Silber, cofondatore e direttore del Google AI Futures Fund, ha sottolineato come l'India vanti una straordinaria storia di innovazione e come i suoi founder siano destinati a giocare un ruolo di primo piano nella prossima generazione di tecnologie guidate dall'AI. La partnership segue il recente annuncio di Google di un piano da 15 miliardi di dollari per costruire un data center da un gigawatt e un hub AI in India. L'azienda aveva già lanciato nel 2020 un fondo di digitalizzazione da 10 miliardi di dollari che ha supportato realtà come Bharti Airtel, Reliance Jio e Flipkart di proprietà Walmart. Il mese scorso Google ha collaborato con Reliance per offrire a milioni di utenti Jio accesso gratuito ad AI Pro.
Il Google AI Futures Fund, lanciato come veicolo dedicato per investire e collaborare con startup AI a livello globale, ha già finanziato aziende come Replit e Harvey, oltre a investire direttamente in startup indiane quali Toonsutra e STAN. Silber ha confermato che Google apparirà nelle cap table delle startup finanziate attraverso la partnership con una "presenza materiale", pur senza specificare come le quote azionarie si confronteranno con quelle di Accel. L'approccio mira a collaborare con il leader di mercato che conosce approfonditamente il paese e può facilitare il contatto con founder in fase iniziale.
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, entrambe le società hanno chiarito che non ci saranno requisiti di esclusività nell'utilizzo di Gemini o altri prodotti Google da parte delle startup partecipanti. Silber ha esplicitato come a volte la tecnologia Google sia la migliore, altre volte quella di Anthropic o OpenAI, e l'obiettivo sia invece trovare integrazioni uniche che sfruttino le tecnologie AI di Google dove queste offrano vantaggi competitivi. L'azienda ha inoltre precisato di non strutturare la partnership come percorso verso future acquisizioni o conversione in clienti cloud, puntando invece a vedere emergere dall'India la prossima ondata di innovazione nel settore AI.