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L'altra faccia dello Smart Working: il costo sulla salute

Con il Dott. Domenico Della Porta analizziamo i rischi per la salute legati allo smart working, sempre più diffuso tra i lavoratori.

Avatar di Andrea Ferrario

a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 24/11/2025 alle 15:03
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Negli ultimi cinque anni il lavoro agile è passato dall’essere un’eccezione a diventare una componente stabile dell’organizzazione lavorativa italiana. Al momento la diffusione dello smart working è in calo, dopo una forte accelerazione durante l’emergenza pandemica, ma è ragionevole supporre che sia una scossa di assestamento, e che presto le percentuali cambieranno di nuovo. Questa rivoluzione è apprezzata da molti e invisa a molti altri, ma nei molti dibattiti sul tema c'è un aspetto che passa spesso in secondo piano: l’impatto sulla salute.

Le abitazioni, improvvisamente trasformate in uffici, non sono nate per essere luoghi di lavoro continuativo. Cucine, camere da letto e salotti hanno sostituito le postazioni ergonomiche, mentre il tradizionale pendolarismo è stato rimpiazzato da ore di sedentarietà, schermi accesi e connessioni permanenti. Parallelamente, la distinzione tra vita privata e professionale si è assottigliata fino a dissolversi, generando nuovi equilibri, e nuovi squilibri, nella quotidianità dei lavoratori.

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In questo quadro, il tema della salute fisica e mentale legata allo smart working non è più un dettaglio tecnico, ma un capitolo centrale della discussione pubblica. Lo dimostra anche l’attenzione istituzionale dedicata alla materia negli ultimi mesi: agli Stati Generali per la Salute e Sicurezza sul Lavoro è emersa con chiarezza la necessità di aggiornare criteri, strumenti e tutele, dal diritto alla disconnessione alla valutazione dello stress lavoro-correlato, fino alle sfide introdotte dall’intelligenza artificiale.

Per comprendere cosa significhi davvero lavorare da casa in modo sano, quali rischi spesso sottovalutiamo e quali accorgimenti possono prevenire problemi futuri, abbiamo coinvolto il Dott. Domenico Della Porta, professore di Medicina del Lavoro presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Internazionale Uninettuno di Roma e docente di Malattie e Rischi Occupazionali presso il Corso di Laurea per TPALL dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, che vanta una lunga esperienza nel campo della salute occupazionale. Il suo punto di vista permette di riportare la discussione su un terreno concreto: quello delle posture, degli ambienti, delle abitudini quotidiane e delle nuove vulnerabilità che accompagnano questa modalità lavorativa.

Ne è emerso un quadro articolato: lo smart working può migliorare la qualità della vita, ma solo se affrontato con consapevolezza e con un adeguato livello di attenzione verso il corpo, la mente e l’organizzazione del tempo. Senza queste accortezze, rischia di trasformarsi in un acceleratore di problemi che spesso si manifestano in modo silenzioso, quotidiano e progressivo.

Andrea Ferrario
Dottor Della Porta, quali elementi rendono l’abitazione un ambiente potenzialmente inadeguato per lo svolgimento continuativo dell’attività lavorativa?
Andrea Ferrario
Dott. Domenico Della Porta
La criticità più evidente è che il datore di lavoro non conosce le caratteristiche tecniche e microclimatiche dell’abitazione. In casa si tende a usare soggiorni, stanze da letto o spazi di passaggio, ma questi ambienti portano spesso ad assumere posizioni incongrue per seguire il lavoro davanti al computer. Sono posture che, prolungate, possono creare disturbi e disagi.
Dott. Domenico Della Porta
Andrea Ferrario
Dal punto di vista ergonomico, quali caratteristiche dovrebbe possedere una postazione domestica adeguata?
Andrea Ferrario
Dott. Domenico Della Porta
È preferibile utilizzare un tavolo all’altezza di una scrivania standard e posizionarlo dove possa ricevere luce naturale proveniente da sinistra, perché dal punto di vista dell’igiene ambientale è la condizione ideale. Se si lavora la sera, conviene utilizzare una fonte luminosa artificiale laterale, sempre a sinistra.
Dott. Domenico Della Porta
Andrea Ferrario
La seduta è uno degli aspetti più trascurati. Quali rischi comporta l’utilizzo di sedie non idonee?
Andrea Ferrario
Dott. Domenico Della Porta
Le sedie di casa non permettono movimenti adeguati e obbligano l’operatore a spostarsi alzandosi, senza raggiungere mai una posizione davvero comoda davanti al monitor. Una sedia da ufficio, anche economica, con cinque razze e rotelle garantisce più stabilità e permette di regolare la postura. Le braccia devono poter poggiare sul piano del tavolo senza essere sospese o piegate verticalmente, perché queste posizioni creano disagi dopo un certo tempo.
Dott. Domenico Della Porta
Andrea Ferrario
Da un punto di vista medico, quali benefici concreti può offrire il lavoro agile?
Andrea Ferrario
Dott. Domenico Della Porta
Per il lavoratore c’è una flessibilità maggiore nell’equilibrio tra vita lavorativa e familiare, con una riduzione dello stress. Si riducono tempi e costi degli spostamenti, e molti lavoratori da casa riescono a concentrarsi di più, con una maggiore autonomia ed efficienza. Anche per le aziende ci sono vantaggi: la riduzione dei costi di gestione degli uffici e la possibilità di attingere a un bacino di talenti più vasto.
Dott. Domenico Della Porta
Andrea Ferrario
Quali sono invece le principali criticità e i rischi associati allo smart working?
Andrea Ferrario
Dott. Domenico Della Porta
Il primo è l’isolamento: la mancanza di interazione fisica può ridurre il senso di appartenenza alla comunità lavorativa. Quando questo emerge nelle valutazioni sullo stress lavoro-correlato, si suggerisce di ridurre le giornate di lavoro agile. C’è poi la difficoltà nel bilanciare vita privata e professionale, perché i confini sfumano, con il rischio di un impegno eccessivo o burnout. La comunicazione a distanza è meno immediata e, per le aziende, aumentano i rischi di sicurezza informatica e le difficoltà di monitorare le prestazioni.
Dott. Domenico Della Porta
Andrea Ferrario
Durante gli Stati Generali per la Salute e Sicurezza sul Lavoro si è discusso molto del lavoro agile. Quali indicazioni sono emerse?
Andrea Ferrario
Dott. Domenico Della Porta
Il documento finale, approvato all’unanimità da tutti i gruppi parlamentari, ha ribadito l’importanza del diritto alla disconnessione come misura essenziale per la tutela della salute mentale. È stata proposta anche la possibilità di una disconnessione tecnica automatica dopo un certo numero di ore. Inoltre si è parlato di integrare la valutazione dello stress lavoro-correlato con aspetti relazionali e organizzativi che prima non venivano considerati, come i ritmi orari in cui il lavoro si svolge. Si è discusso anche della promozione della salute, prevedendo nel tempo di lavoro spazi dedicati a screening o vaccinazioni, e infine dell’integrazione della valutazione dei rischi con quelli legati all’intelligenza artificiale.
Dott. Domenico Della Porta
Andrea Ferrario
Quali sono, in conclusione, le principali raccomandazioni per i lavoratori che operano quotidianamente da casa?
Andrea Ferrario
Dott. Domenico Della Porta
Il primo è di non restare seduti ininterrottamente, ma alzarsi ogni ora o ogni novanta minuti per muoversi un po’. Questo evita stasi venose che, col tempo, possono provocare varici. Il secondo è limitare il consumo di caffè, perché non è vero che migliora l’attenzione: due tazzine per turno lavorativo sono sufficienti. Il terzo è rispettare i pasti, evitando di mangiare continuamente durante la mattinata e riservando i pasti più calorici ai momenti in cui non si è impegnati nel lavoro.
Dott. Domenico Della Porta

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