I clienti sono disposti a cambiare i brand preferiti per risparmiare

Le difficoltà economiche crescenti stanno portando i consumatori a modificare le proprie abitudini per risparmiare, anche rinunciando a i propri brand preferiti.

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a cura di Marina Londei

Editor

Secondo la ricerca "Redefining retail: What's Next for Shopper and Retailers?" di Manhattan Associates, azienda tech che opera nel settore della supply chain, quasi la metà dei consumatori (48%) sta cercando alternative ai prodotti abituali per risparmiare.

Questa tendenza è particolarmente visibile in questo periodo di saldi e offerte pre-natalizie. Il 42% degli intervistati rimane fedele ai brand ma acquista di meno, mentre il 23% sta cercando di risparmiare su prodotti alimentare, abbonamenti e iscrizioni per continuare a comprare i prodotti dei propri marchi preferiti. 

Gli acquirenti stanno cambiando le proprie abitudini di shopping e molti di essi (60%) eseguono ricerche online per trovare offerte più vantaggiose, mentre poco più della metà (52%) legge le recensioni dei prodotti prima di acquistarli; il 50% degli intervistati lo fa per saperne di più sull'articolo che ha intenzione di comprare.

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acquisti online

Quasi la metà dei consumatori sceglie WhatsApp come canale di comunicazione, con un picco del 55% nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni. Più della metà (57%) dei negozianti intervistati offre questa possibilità e un altro 27% prevede di aggiungerla nei prossimi 1-2 anni.

Acquisti e sostenibilità

Solo il 18% dei clienti italiani considera la sostenibilità un argomento di massima priorità, mentre per il 50% si tratta di un aspetto importante ma non fondamentale; il 20% dei consumatori lo considera un "nice to have" e il 7% non lo prende nemmeno in considerazione.

Quando si parla di consegna dei prodotti, la sostenibilità diventa davvero importante solo per il 12% dei consumatori. Per gli acquirenti la questione fondamentale è quella dei costi di consegna (50%), seguita dalle tempistiche (28%) e dal metodo (12%).

D'altra parte, i retailer si stanno impegnando sempre di più per integrare iniziative di sostenibilità nel loro business: il 55% dei negozianti intervistati ritiene fondamentale una gestione efficace dello stock, mentre il 51% sta adattando la propria rete di punti vendita; inoltre, il 45% di essi sta lavorando per ottimizzare i resi. 

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sostenibilità

I brand si evolvono verso il digitale

In Italia i negozianti stanno ripensando l'esperienza di shopping per rispondere alle esigenze dei consumatori. Il 70% dei retailer consente agli utenti di acquistare un articolo online nel caso non sia disponibile in store, e il 59% di essi consente di ritirare il prodotto tramite opzione "click and collect".

In tutto il Paese si sta delineando la tendenza a unificare lo store online con quello fisico: il 62% dei clienti ha la possibilità di acquistare in store e restituire online, un aumento significativo rispetto al 35% del 2022, mentre il 56% può acquistare online ed effettuare il reso in un punto vendita fisico.

Ormai creare un'esperienza di shopping agevolata, unificando il mondo fisico con quello digitale, è diventata uno standard in Italia, con solo il 4% dei retailer che ha dichiarato che i processi in store e online sono ancora indipendenti. 

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shopping

"Le abitudini di acquisto delle persone in Italia sono cambiate" ha dichiarato Roberto Vismara, Sales Director di Manhattan Associates. "È sempre più importante per i retailer avere una visione complessiva del proprio business ed essere in grado di utilizzare la tecnologia per migliorare l'esperienza fisica e digitale del cliente e soddisfare gli ordini in store e online in modo flessibile, sostenibile e proficuo".

I negozi stanno cominciando a variare le opzioni di consegna offrendo quella in giornata (60%), a domicilio (53%) e tramite i delivery locker (53%). In un'ottica di maggiore sostenibilità, molti stanno offrendo la possibilità di accorpare più prodotti in un'unica spedizione, anziché consegnare il singolo non appena è disponibile (42%).

"Dopo i risultati della nostra ricerca nel 2022, lo studio di quest'anno sottolinea ancora una volta l'importanza di unificare il commercio omnichannel e la supply chain non solo per ridurre l'onere economico sui consumatori, ma anche per affrontare le conseguenze del consumo sfrenato sul nostro pianeta" ha concluso Vismara.